Bloggers
Sono i nuovi diaristi del terzo millennio, che affidano al web i loro sfoghi personali. Scrivono in una lingua in un certo senso riconquistata alla scrittura, la grande malata a cui molti, schierati al suo capezzale, hanno preannunciato negli ultimi anni un destino di prossima, ineluttabile morte. La scrittura, invece, è ancora viva; imbastardita e “manipolabile” quanto si vuole, ma viva.
Sui bloggers, ormai, volumi e interventi non si contano più. Il genere:
sbarca in Italia nell’estate del 2000, con i prodotti di Antonio Cavedoni (cavedoni.com/blogorroico), Leonardo (leonardo.blogspot.com), La Pizia (lapizia.net) e altri, la cui diffusione è però trascurabile rispetto ai siti personali. Due anni dopo, finisce sotto il fuoco incrociato dei giornalisti modaioli e diventa trendy: i blog italiani, che all’inizio del 2002 sono circa 300, aumentano in modo vertiginoso; dopo un solo anno sono oltre 5000.
E i blog, oggi, sono ancora di più. Benevolmente accolti anche da alcune riviste letterarie on-line, come la notissima e gettonatissima “Nazione Indiana” (www.nazioneindiana.com), frotte di giovani neoaspiranti memorialisti dell’effimero, piagnoni e autoreferenziali, approfittano volentieri delle opportunità offerte loro della comunicazione mediata dal computer (Computer Mediated Communication - CMC); per quanto, ha ragione Elena Pistolesi, la riconquistata primazia della scrittura nel sistema aperto della CMCnon sia «paragonabile a quell[a] che ha segnato la conservazione e la diffusione del sapere nell’età della stampa; non è pensabile fuori dal contesto multimediale che ne ha ridefinito il ruolo, perché la scrittura è oggi solo uno dei tanti linguaggi che le nuove tecnologie consentono di allineare, sovrapporre e contaminare».
Nel sempre più ampio ventaglio delle proposte editoriali in tema c’è anche chi, rispolverando gli Esercizi di stile di Raymond Queneau, ha proposto alla tribù dei bloggers di riscrivere nei diversi stili l’incipit narrativo proposto. E così:
In un’ora di grande traffico e di molteplici affluenze sul web, un pomeriggio di un mercoledì qualsiasi, stavo curiosando tra i bloggers quando mi sono imbattuto in un blog che aveva un template azzurro, un po’ confuso… ma ricco di link interessanti…
è diventato, nel modello supergiovane:
storia raga… troppo pome cos’era mercole… ‘nsomma casino totale. ho la scimmia e mi sparo ’sti blog a nastro ne becco uno troppo cioè troppo azzurro cioè un casino totale ma con link storia…
in quello sinistrorso:
In una piazza straripante di compagni e di bandiere rosse, un bel mercoledì di mobilitazione, stavo fraternizzando con i manifestanti quando mi sono imbattuto in un striscione azzurro (azz), ni-partisan mi sa… ma ricco di spunti interessanti
e in quello burocratico-amministrativo, alquanto improbabile ma che mi piace immaginare avrebbe divertito Italo Calvino:
Gent.mo bloggher,
In data mercoledì 15/01/2003 usufruendo dei supporti telematici a Ns. disposizione, perveniva alla Ns. conoscenza in intervallo di acuto scambio di dati informatico presso la rete informatica internazionale denominata Wor[l]d Wide Web (da qui WEB) la Vostra pagina WEB d’informazione personale (da qui: WEBLOG e/o BLOG). Suddetta pagina WEBLOG e/o BLOG perveniva presso la ns. amministrazione in forma poco dettagliata e disorganica, causale di tale deterioramento del soggetto in questione, a giudizio del delegato alle funzioni specifiche in loco, pare essere la poco consona scelta cromatica applicata al Vs. elemento cromatico standard di sfondo (da qui: TEMPLATE). Resta comunque notevole la qualità dei rinvii a documenti WEB.
Ha scritto Fabrizio Rondolino sulla «Stampa» del 3 novembre 2004:
il blog - così come, in altro contesto e su tutt’altro versante, il reality show televisivo - induce una riflessione sul bisogno così prorompente di raccontare i fatti propri, di esibire la propria quotidianità senza (quasi) pudore, di calcare qualsivoglia palcoscenico, purché se ne ricavi in cambio il famigerato quarto d’ora di notorietà e, soprattutto, un briciolo di attenzione. Da questo punto di vista, i blog sono altrettante urla dal silenzio - che spesso restano silenziose -, a significare un mondo di graffitisti anonimi e moderatamente disperati, convinti di avere qualcosa da dire e in cerca di qualcuno che ascolti.
Rondolino ha sicuramente ragione. Mi pare però che le voci romanesche ignoranti che emergono dal quasi-silenzio della tv estiva, che non rinuncia al gossip ma ci risparmia almeno i reality show, non siano poi molto diverse dalle urla proprio dei reality. Mi riferisco a Walter e Giada, la real fiction, firmata dallo stesso Rondolino e da Simona Ercolani, che Rai Tre ci sta propinando in questo mese di agosto e che aspirerebbe ad essere la versione capitolina moderna dei Promessi Sposi: Manzoni è Nino Castelnuovo (voce narrante fuori campo), Renzo fa il tassista, Lucia è una prosperosetta ragazzotta dalla vocina irritante, l’Innominato è diventato un onorevole, Don Rodrigo un affermato notaio della capitale e via di questo passo. Tra gli amo’ e i teso’ che i due protagonisti si scambiano teneramente (e tottianamente) di continuo e le uscite politicamente (ma bonariamente) scorrette contro i “selvaggi” thailandesi della sorniona e pratica Agnese, la madre di lei.
Alfabeto (di) Italiano
di Massimo Arcangeli
Sono finora apparsi:
- Analfabetismo di ritorno (22 luglio 2005)
- Questo articolo si può citare nel seguente modo:
- Massimo Arcangeli, Bloggers, in «Italianistica Online», 27 Agosto 2005, http://www.italianisticaonline.it/2005/bloggers/
Questo articolo
- Scritto e pubblicato
- Sabato 27 Agosto 2005
da Massimo Arcangeli
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- Lingua italiana » Alfabeto (di) Italiano
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