In aula con l’eBook (atto secondo)
A settembre dello scorso anno mi trovavo a riflettere (*) sulle "magnifiche sorti e progressive" della scuola italiana rivoluzionata dall’avvento dell’eBook secondo Giulio Tremonti e Letizia Moratti, a cui tuttavia il DPEF per il triennio 2005-2008 deliberato dal Consiglio dei Ministri il 29 luglio 2004 proprio non voleva concedere la neppur minima soddisfazione. Sennonché da allora le cose sembrano avere avuto una svolta favorevole.
Questo articolo è stato scritto per l’Istrice di Luciano Simonelli editore, in cui puoi leggere anche:
- Tecnologie eBook per la Lettura Agevolata: quattro progetti-pilota in Italia
- La "nuova economia" del libro elettronico: prospettive per una sostanziale qualità dell’informazione
- Per un codice deontologico delle pubblicazioni in Rete: riflessioni e proposte
- I "confini" del libro elettronico
- In aula con l’eBook: una rivoluzione italiana
- Il «Creatore di eLibri»
A Pescara per la presentazione del portale per le scuole "Passo", il 26 gennaio 2005, Alessandro Musumeci, direttore generale dei servizi informativi del MIUR, ha tenuto una relazione1, nella quale annuncia che MIUR e MIT stanno predisponendo un sistema di Learning Objects (ossia di strumenti per l’apprendimento in ambiente digitale) finanziato addirittura con quasi ventisei milioni di euro di fondi del CIPE per sperimentare concretamente i libri elettronici nelle scuole. La cifra è impressionante e mi chiedo se corrisponda al vero.
Tale sistema realizzerà, entro il 2005, un "contenitore" elettronico di prodotti multimediali per le scuole nel quale le scuole inseriranno gratuitamente i contenuti multimediali da esse prodotti per farli utilizzare gratuitamente dagli altri istituti; le aziende (editori e produttori di contenuti multimediali) inseriranno contributi protetti da dispositivi di "firma elettronica" che verranno pagati in base all’effettiva fruizione; le famiglie potranno scaricare liberamente i contenuti elettronici prodotti dalle scuole e a pagamento i contributi inseriti dagli editori. È prevista anche un’incentivazione economica delle scuole a produrre contenuti multimediali basata sul riuso dei vari prodotti (come realizzato in Germania con il progetto Mercur)2. Si sta esaminando infine, in collaborazione con il Ministero dell’Innovazione e con l’AIE, una sperimentazione per la diversificazione editoriale (libri-Internet) applicata a 50.000 studenti, 2.500 classi e 12.500 docenti.
Il progetto prevederebbe dunque la costruzione di un portale interattivo, articolato su tre livelli: il primo condivide, in linea di principio, la filosofia dell’archiviazione aperta, promuovendo il libero inserimento di contenuti fruibili in maniera gratuita; il secondo ha carattere tipicamente commerciale e quindi implementerà un sistema di gestione dei diritti digitali (DRM) per i contenuti editoriali; il terzo rappresenta il punto d’accesso degli utenti ai materiali archiviati nei primi due livelli riservati pertanto alle scuole e alle case editrici. Si fa dunque particolare riferimento a quella nuova categoria di libri di testo in formato digitale distribuiti in rete che si denominano espressamente come "libri-internet"3.
L’annuncio risale in effetti all’ottobre 2004, quando il ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, aveva promosso l’iniziativa denominata Interventi per lo sviluppo di servizi avanzati nelle scuole delle Regioni del Sud4.
L’8 febbraio 2005 il Comitato dei Ministri per la Società dell’informazione5 ha varato tre progetti di particolare rilievo per l’innovazione tecnologica nella scuola, il terzo dei quali dedicato alla sperimentazione dei libri elettronici.
La notizia, dopo il comunicato stampa del MIUR, è stata prontamente data dall’ANSA del 09 febbraio 2005 e rilanciata nei giorni seguenti da diverse testate su carta e in rete:
Scuola: via al libro elettronico. In 150 istituti, iniziative anche per disabili e detenuti (ANSA) - ROMA, 9 FEB - Il Comitato dei Ministri per la Società dell’informazione ha dato il via il progetto per sperimentare i libri elettronici in 150 scuole. L’iniziativa prevede il coinvolgimento di 4 regioni: Lombardia, Toscana, Lazio e Puglia. Il Comitato ha approvato anche altri due progetti, rispettivamente per rendere più accessibili le tecnologie informatiche ai disabili e per realizzare un sistema di video-conferenza ed e-learning per i minorenni detenuti negli istituti di pena. [Fonte: ANSA.it]
Questa volta sembrerebbe che s’intenda dare attuazione strategica alla proposta, che non pareva avere seguito, del ministro Tremonti. Il MIUR e il Ministero dell’Innovazione avrebbero stanziato complessivamente tre milioni di euro per realizzare la sperimentazione: resta da chiedersi da quale cilindro del prestigiatore possano uscire fuori questi nuovi oneri che la Finanziaria non ha stanziato. A chi andranno questi vecchi sei miliardi di lire? E basteranno davvero? Fatto appena un semplice conto, se le scuole sono 150, ad ognuna dovrebbero essere assegnati ventimila euro. Per l’acquisto di nuovo hardware? Per le licenze dei libri elettronici? Per la formazione del personale docente?
Nulla si può dire adesso. A monte ci sarebbe un accordo di collaborazione con la Mondadori e la IBM, accordo di cui però ancora non è stato pubblicato il testo (a meno che anche la fonte ufficiale non riporti IBM invece di IPM, ovvero la IPM-Net di
Napoli, produttrice dell’eBook Reader Device "MyFriend", con cui era stata siglata una convenzione all’inizio del 2002).
Niente si precisa al momento sui criteri che verranno adottati per la selezione delle scuole né sulle possibile pratiche. Sarebbe certo deludente se la sperimentazione avesse il carattere dell’attività di "laboratorio" collaterale e fosse ridotta ad un gruppo di alunni. Ma è facile prevedere che, a fronte delle risorse spese per i singoli istituti scolastici, sarà proprio così. Il ministro Moratti ha dichiarato6 che il libro elettronico è "uno strumento molto atteso dagli studenti e dalle famiglie"; peccato che la maggioranza assoluta degli studenti e delle famiglie, se venisse interrogata, direbbe che non sa di che cosa stiamo parlando.
Come osservavo già nel mio precedente intervento, il libro elettronico non permette un risparmio, ma comporta certamente nuovi oneri per la scuola, in termini di infrastrutture ma anche e soprattutto di formazione e incentivazione. Per chi conosce la realtà delle scuole italiane, dove a malapena si riesce a gestire un’aula informatica, dove la mitica quot;banda larga" 7 è un mistero e dove invece bisognerebbe avere almeno una postazione PC con videoproiettore per classe, i tre milioni di euro che sembrerebbero stanziati adesso e gli addirittura ventisei milioni del CIPE, fanno capire che la strada da percorrere è ancora lunga, molto lunga. E la storia continua.
Note
* Vedi il mio articolo In aula con l’eBook: una rivoluzione italiana, 09 settembre 2004. Mi fa piacere segnalare che quel mio intervento ha suscitato in particolare alcune interessanti riflessioni di Carmelo Ialacqua, Speciale ebooK: Tremonti e l’ebook a scuola , «eduBlog.it», http://www.edublogit.org, 24 ottobre 2004.
1 - Alessandro Musumeci, L’innovazione tecnologica a supporto della Riforma della scuola, Pescara, 26 gennaio 2005, (file PDF).
2 - Per quest’ultimo consulta il sito http://www.fbh-mercur.de.
3 - Cfr. Ruth Wilson, The problem of defining electronic books, “EBONI: Electronic Books ON-screen Interface”, 14 novembre 2000, http://ebooks.strath.ac.uk/eboni/documents/definition.html. Il progetto EBONI si è proposto anche di pervenire ad una definizione di “libro elettronico”. Vengono distinti quattro tipi di libri elettronici:
4 - Vedi il comunicato stampa del MIT (11 ottobre 2004), Contenuti digitali e strumenti didattici. Ict: Stanca, "al via la scuola digitale", http://www.innovazione.gov.it/ita/comunicati/2004_10_11.shtml, e la notizia del MIUR, Al via la scuola digitale: MIT-MIUR con fondi CIPE, http://www.istruzione.it/innovazione/news/2004/scuola_digitale.shtml
5 - Istituito il 19 settembre 2001 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri: vedi Sito MIT - http://www.innovazione.gov.it/ita/intervento/comitato.shtml
6 - Dichiarazione riportata in Nuove tecnologie e disabilità: al via un nuovo progetto per le scuole, Superabile.it, 09 febbraio 2005.
7 - Vedi Il PC e la Larga Banda nelle scuole, Sito MIT- http://www.innovazione.gov.it/ita/dipartimento/progetti/lbscuole.shtml, e la documentazione raccolta in Linee di azione del Ministro: larga banda, Sito MIT- http://www.innovazione.gov.it/ita/intervento/banda_larga/index.shtml.
- Questo articolo si può citare nel seguente modo:
- Luigi M. Reale, In aula con l’eBook (atto secondo), in «Italianistica Online», 18 Febbraio 2005, http://www.italianisticaonline.it/2005/ebook-a-scuola-02/
Questo articolo
- Scritto e pubblicato
- Venerdì 18 Febbraio 2005
da Luigi M. Reale
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