Buona notte agli Stati Generali dell’Editoria
Il 21 e 22 settembre 2006 si è svolta a Roma la seconda edizione degli “Stati Generali dell’Editoria“, promossa dall’AIE.
È in effetti un convegno aziendale delle maggiori sigle editoriali italiane: il significato dell’aggettivo generali non si riferisce infatti ad un coinvolgimento o ad una rappresentanza di tutti (anche parziale come negli États généraux della Francia anteriore al 1789), ma ad un’assise dei pochi plenipotenziari (generali, dunque, come lo “stato generale” di un esercito, i più alti gradi della gerarchia militare).
Lo slogan dell’evento è “Più cultura, più lettura, più Paese: investire per crescere”. Rilanciare l’identità nazionale attraverso la cultura e l’attività editoriale; un’editoria intesa dunque giustamente anche come impresa e investimento di capitali. Si propongono nuovi investimenti in cultura, si cerca di far riscoprire agli editori la dimensione competitiva del mercato, pronti ad affrontare le sfide dell’economia globale, in cui anche il libro, l’industria editoriale e di cultura, facciano la parte del leone.
Nel sito ufficiale l’evento è presentato con queste parole:
Due giornate di confronto sul valore economico della conoscenza promosse dall’Associazione Italiana Editori (AIE) nella prospettiva del rilancio complessivo del Paese. Ne discuteranno, dati alla mano, gli editori italiani che, attraverso tre tavole rotonde e la presentazione di un Manifesto politico conclusivo, illustreranno l’impegno delle loro aziende e proporranno le condizioni per una migliore efficacia degli investimenti pubblici e privati in lettura e cultura.
Un gruppo di economisti delle Università di Bologna e di Trento, coordinato da Antonello Eugenio Scorcu e Edoardo Gaffeo, ha condotto una ricerca di cui sono state esposte le conclusioni: le regioni in cui si legge di più, a parità di altre condizioni, sarebbero quelle nelle quali la produttività è più alta. Conclusioni paradossali, perché allora il Mezzogiorno, in regioni culturalmente eccellenti come la Campania, dovrebbe salire al primo posto; e tanto più paradossali quando si tenga conto dei movimenti di migrazione interna della popolazione lavorativa (personalmente non sono disposto a credere alla tesi che la produttività sia direttamente proporzionale al numero dei libri letti, anche perché bisognerebbe poi vedere che genere di libri si leggono: si potrà semmai sostenere che la qualità del lavoro è rapportabile al livello d’istruzione generale). Non mi stupisce però che i giornali siano pronti a riportare simili notizie e a snocciolare statistiche.
L’assise degli editori di Roma ha steso un documento unitario, un Manifesto per le Politiche del Libro, che prelude ad una “legge-obiettivo per il libro” in cui siano raccolte in modo organico le competenze istituzionali, pubbliche e private, relative all’editoria libraria. Si propone la creazione di un “Centro del libro” con competenze, responsabilità e risorse ben definite. Si prevedono investimenti pubblici per la promozione della lettura, maggiori fondi destinati all’editoria libraria, misure efficaci di contrasto alla pirateria, di protezione del diritto d’autore, di potenziamento della promozione del libro italiano all’estero.
Tutto bene (vedremo…). Peccato, però, che nell’anno 2006 simili riferimenti non servano più a dare la misura di quanto effettivamente si legge in Italia o in qualunque altro paese: perché la lettura non avviene più nei modi tradizionali del libro cartaceo o del cd-rom che si compra in libreria, in edicola o al supermercato; perché c’è un popolo parallelo di lettori che non compra più libri, giornali o cd, ma legge (e magari scrive) tantissimo in rete. Dunque… buona notte agli Stati Generali.
Riferimenti in rete
- Libro bianco dell’editoria libraria
- Lo strumento di lavoro da cui si è sviluppata la discussione degli Stati Generali dell’Editoria (Roma, 14 e 16 settembre 2004).
- Edoardo Gaffeo, Antonello E. Scorcu, Laura Vici,
- Demand Distribution Dynamics in the Book Publishing Industry (PDF 348 kb), Bologna, 15-17 giugno 2006.
La ricerca da cui prende l’avvio la discussione della seconda edizione degli Stati Generali dell’Editoria (Roma, 21-22 settembre 2006). - Tutte le relazioni dell’edizione 2006
- Sito ufficiale degli Stati Generali dell’Editoria
- Mirella Appiotti
- Se cresce la lettura si moltiplica il Pil, La Stampa Web, 15 settembre 2006
- Italiani maglia nera nella lettura
- La Stampa Web, 21 settembre 2006.
- Italiani popolo di ignoranti. Nel 2005 metà non ha letto libri
- Quotidiano.net, venerdì, 22 settembre 2006 (riprodotto nel blog Foligno in lettura).
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Questo articolo è stato scritto per l’Istrice di Luciano Simonelli editore, in cui potete leggere anche:
- Tecnologie eBook per la Lettura Agevolata: quattro progetti-pilota in Italia
- La “nuova economia” del libro elettronico: prospettive per una sostanziale qualità dell’informazione
- Per un codice deontologico delle pubblicazioni in Rete: riflessioni e proposte
- I “confini” del libro elettronico
- In aula con l’eBook: una rivoluzione italiana
- Il «Creatore di eLibri»
- In aula con l’eBook (atto secondo)
- Libri d’antiquariato italiani digitalizzati da «Google Books»
- Questo articolo si può citare nel seguente modo:
- Luigi M. Reale, Buona notte agli Stati Generali dell’Editoria, in «Italianistica Online», 27 Settembre 2006, http://www.italianisticaonline.it/2006/sge-2006/
Questo articolo
- Scritto e pubblicato
- Mercoledì 27 Settembre 2006
da Luigi M. Reale
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