Informatica Umanistica: una nuova rivista

Mi giunge adesso dalla LED Edizioni la segnalazione dell’uscita di “Informatica Umanistica”.

Mi soprende che questa nuova pubblicazione non sia stata neppure annunciata durante la giornata di studio “Humanae Litterae & New Technologies” svoltasi a Milano lo scorso 14 maggio, alla quale erano presenti alcuni nomi che figurano nella direzione e nel comitato scientifico. Ma dagli annunci conviene astenersi se poi non si approda alla realizzazione effettiva: nel 2006 veniva dato come imminente per la Laterza un “Annuario di Informatica Umanistica” di cui non risulta sia stato prodotto nemmeno uno specimen e mi chiedo piuttosto se l’attuale rivista non sia una derivazione di quel progetto o se quel cantiere continui ad essere aperto autonomamente… allora avremo forse presto un altro annuario?

L’uscita di “Informatica Umanistica” avviene quindi in sordina, limitata alla scarna anticipazione offerta dalla pagina di presentazione, dai nomi delle personalità che onorano il comitato scientifico, dalle enunciazioni programmatiche dell’editoriale (”Cercare di capire”), dal titolo del primo numero (”Oltre le due culture”), dagli argomenti previsti.

Mi sembra di capire che sarà un’edizione ad accesso aperto e questo rafforza quanto è stato dibattuto nel corso del recente convegno. Meraviglia certo, intanto, che fra quei nomi del comitato scientifico non figuri chi, a fianco di altri, ci si sarebbe aspettato di trovare; li incontreremo fra gli autori dei prossimi numeri?

Ci auguriamo che davvero, come si dichiara nell’editoriale, la rivista sia un laboratorio pluri e interdisciplinare in cui possano confrontarsi studiosi di varie provenienze, in cui non prevalgano o si sostengano tesi di parte, in cui il dialogo possa essere franco e solidale. Lo speriamo quando, nell’editoriale, leggiamo che gli umanisti hanno un compito di grande responsabilità, quello di recuperare il “senso critico” di fronte alle innovazioni conseguenti alle applicazioni dell’informatica:

“continuare a diffondere quegli atteggiamenti di cui la cultura umanistica ha saputo farsi portatrice: valutare, criticare, dubitare, ma soprattutto cercare di cogliere le specificità di ogni fenomeno, le regole secondo cui si producono certi risultati e si entra in relazione con chi da quei risultati può trarre giovamento”.

Benvenuta allora questa nuova rivista se riuscirà anche nell’arduo compito auspicato da Domenico Fiormonte (in “Testo e Senso”, 4/5, 2001) di “elaborare una nuova paideia”.


Questo articolo si può citare nel seguente modo:
Luigi M. Reale, Informatica Umanistica: una nuova rivista, in «Italianistica Online», 22 Maggio 2009, http://www.italianisticaonline.it/2009/informatica-umanistica-rivista/

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