II Conferenza
virtuale


   


Il libro elettronico 
e l'editoria digitale umanistica in Italia 


   

(30/11/2003 - 29/02 2004


    Italianistica Online > eBook Italia Forum 2003 > Relazioni > Umberto Coscarelli

   


ideata, promossa e coordinata da Luigi M. Reale

in collaborazione con
l'Area Convegni di
365 Giorni in Fiera

(Fiera Internazionale del Libro di Torino)
direttore editoriale
Luciano Simonelli

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Nuovo conteggio
dal 16 ottobre 2001

Umberto Coscarelli
Lavorare con l'eBook: un'esperienza concreta

1. Premessa | 2. Reti Medievali | 3. Lavorare con l'eBook | 4. Conclusioni


1. Premessa

Il mio intervento si propone, attraverso il contributo di un'esperienza concreta quale quella di Reti Medievali, di rispondere sia pur parzialmente a due quesiti che mi sembrano, anche alla luce delle relazioni fin qui pubblicate, decisamente importanti:

  • qual è, allo stato dell'arte, il miglior utilizzo possibile di un eBook e quali le scelte da compiere per proporne una fruizione concreta?

  • che tipo di professionalità specifica richiede compilare un eBook e che opportunità offre tale professionalità nel mercato del lavoro di riferimento?


2. Reti Medievali

Reti Medievali (d'ora in avanti RM) è un'iniziativa on line per gli studi medievistici, che coinvolge attraverso la rete una comunità di studiosi del medioevo, offrendo contenuti di alto valore scientifico. Tra le missioni di RM c'è quella di essere da stimolo per la propria comunità scientifica nello sperimentare le possibili applicazioni delle nuove tecnologie della comunicazione.

L'eBook è una delle possibili applicazioni che RM ha deciso di divulgare fra i propri fruitori, che possono sia proporre la pubblicazione in formato eBook dei propri lavori, sia consultare i titoli della sezione eBook di RM.

La sezione è divisa in collane: Monografie che propone studi di un singolo autore, e Reading, cioè volumi a più mani su un tema comune. RM eBook favorisce la diffusione di contributi originali o già circolati a stampa e liberi da diritti. I volumi sono pubblicati da Firenze University Press (editore generale di RM) e depositati in formato digitale e a stampa dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.

Nell'implementare una collana di titoli in formato eBook, RM ha scelto di venire incontro il più possibile alle specifiche esigenze e alle abitudini tipiche dei suoi utenti. Così, anziché decidere per un formato piuttosto che un'altro ha scelto di mettere a disposizione un ventaglio di possibilità il più ampio possibile per l'attuale "stato dell'arte" dell'eBook:

  • il classico formato PDF per Acrobat Reader per stampare parti del testo, corrispondente in tutto e per tutto all'impaginazione del testo nella sua versione a stampa;

  • il formato PDF per Acrobat eBook Reader per leggere il testo su video;

  • il formato LIT per Microsoft Reader per leggere il testo su video, su palmari, o su altri hardware di lettura;

  • il formato OEB, standard non proprietario, da leggere, ad esclusione dei reader di Adobe, con tutti i principali reader di eBook, o anche attraverso un semplice browser;

  • infine l'opzione del print on demand, cioè la stampa a richiesta del volume che si effettua tramite la casa editrice Firenze University Press.

In questo modo RM ha voluto favorire la diffusione dell'eBook rispettando le prerogative consuete che un testo deve avere per essere fruito in ambito storico e umanistico, in particolar modo quella di poter stampare delle pagine e quella di poter citare in maniera completa e precisa.

Allo stesso tempo gli studiosi interessati hanno iniziato ad avere un contatto diretto con l'eBook, verificarne le funzionalità di lettura e di "studio" come annotazioni, sottolineature, commenti, ricerche di parole o argomenti all'interno del testo: tutte possibilità che rendono l'eBook particolarmente attraente nell'ambito della ricerca e della didattica.

La possibilità poi del print on demand è servita a sgomberare il campo da uno dei tipici "timori" che l'eBook ha suscitato fin dalla sua nascita; quello cioè di aspirare a sostituire il libro a stampa o addirittura di attentare alla sua stessa esistenza! Il fatto di potere comunque ordinare e ricevere direttamente a casa il volume "in carne ed ossa" tranquillizza in tal senso gli scettici, che possono verificare come l'eBook possa costituire una opzione in più, una ulteriore e potente possibilità di consultare e diffondere contenuti.

Contenuti che in alcuni casi non verrebbero nemmeno mai pubblicati, e questa è senz'altro un'altra delle belle opportunità offerte dall'eBook e che RM ha sposato in pieno. Infatti, così come per i giovani scrittori di cui ci ha parlato Carmen Covito, anche per i giovani ricercatori è spesso impossibile trovare un editore disposto a investire sulla diffusione dei loro studi; ecco allora che la possibilità di pubblicare in formato eBook i risultati delle proprie ricerche, dà al ricercatore un'opportunità di fare conoscere il proprio lavoro e confrontarlo con altri che altrimenti non avrebbe.

D'altro canto questo apre le porte ad un'altra problematica legata agli eBooks di ambito scientifico che è quella della validità ai fini concorsuali. Lo scoglio è stato superato da RM grazie ad un accordo specifico tra Firenze University Press (editore di RM) e la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze che certifica con ISBN gli RM eBook attribuendogli lo stesso grado di certificazione di un libro tradizionale. Anche per questo le richieste di pubblicazione di eBook al vaglio dell'attentissimo comitato scientifico di RM si fanno sempre più numerose. Inoltre la possibilità di dare una nuova vita a contributi originali già stampati ma ormai difficilmente reperibili, fa segnare un ulteriore punto in favore dell'eBook.

Insomma l'esperienza di RM indica che l'eBook può concretamente contribuire, come del resto l'avvento del digitale nel suo complesso, a migliorare il lavoro dello storico o quanto meno ad affinarne i ferri del mestiere.


3. Lavorare con l'eBook

A proposito di ferri del mestiere, è lecito chiedersi anche se l'eBook sia o meno un'interessante opportunità - oltre che per autori, fruitori, editori, software house, etc. - anche per coloro che tecnicamente si occupano di compilare un eBook, cioè di realizzare quel processo di lavoro che partendo da un testo sorgente (digitale o cartaceo) permette la conversione in un formato eBook specifico (OEB, LIT, PDF, altro..).

Occupandomi personalmente della compilazione degli eBooks di RM, l'idea che mi sono fatto è che attualmente il livello di difficoltà che tale processo di lavoro comporta è direttamente proporzionale alla varietà dei formati e alla mancanza di uno standard universalmente riconosciuto. Il bagaglio di conoscenze tecniche che occorre è per tanto molto diversificato: un formato PDF richiederà una buona dimestichezza con l'impaginazione grafica rivolta alla stampa e con la gestione di ipertestualità e altre funzioni di ambiente Adobe, mentre il formato LIT e ancor di più la compilazione di un pacchetto OEB (Open Package File) richiederà una conoscenza specifica di HTML, XML e CSS.

La figura professionale che ne scaturisce si colloca a metà strada fra le professionalità dell'editoria tradizionale e quelle del web, ma sicuramente è auspicabile anche un bagaglio culturale di tipo umanistico per comprendere a fondo caratteristiche e problematiche di un testo.

Può avere un futuro questa figura?

Oltre ad essere, ovviamente, strettamente legata alle future sorti generali dell'eBook, la risposta a questo quesito sembra essere legata anche allo sviluppo di programmi in grado di gestire automaticamente ogni fase del processo di conversione. I primi tentativi in tal senso non sembrano ancora dare risultati soddisfacenti, ma in un futuro abbastanza vicino è facile che nascano veri e propri editor di eBooks come quelli che si sono affermati per la creazione di pagine web.

In quel caso determinate conoscenze potrebbero risultare superflue, e basterà sapere utilizzare un software dalle metafore semplicissime, allo stesso modo in cui è diventato per molti superfluo conoscere html una volta avuto a che fare con Dreamweaver o Front Page.


4. Conclusioni

Tornando alla prima delle domande iniziali, la mia sensazione è che l'eBook, dalla sua nascita ad oggi, sia stato più l'oggetto di un appassionato dibattito fra fautori e oppositori piuttosto che uno strumento pienamente fruibile.

Intendiamoci, il dibattito a cui si fa riferimento è tutt'altro che trascurabile e privo di significati e analisi interessanti. Anzi chi scrive è senz'altro un assiduo frequentatore e un entusiasta partecipante di un simile dibattito, che coinvolge molto perché tocca argomenti fondanti della nostra cultura come la lettura, la scrittura, la libera fruizione di contenuti, l'utilizzo delle nuove tecnologie applicate alle scienze umanistiche, la cultura editoriale, le nuove forme di commercio; in generale è un dibattito che ne riflette uno più vasto, cioè quello sulle conseguenze per la società e per le forme del sapere portate dall'avvento del digitale; e per tanto le tesi a confronto affascinano e ci coinvolgono direttamente.

Tuttavia sono fermamente convinto che se non si compie lo sforzo di portare sul terreno della verifica pratica il prezioso contributo teorico di questo dibattito si rischia di rimanere arenati in una forma di esercizio teorico che niente di buono può portare allo sviluppo dell'eBook, né come tecnologia né tanto meno come diffusione di potenziali fruitori. Ed è in effetti un po' questa l'immagine attuale dello sviluppo degli eBooks, uno sviluppo che si è quasi arenato in una situazione di stallo o in un rallentamento rispetto alle aspettative iniziali.

A mio avviso non importa tanto stabilire le responsabilità di tale rallentamento, se sia da attribuire maggiormente agli editori che non investono nell'eBook, alle software house che inseguono solo formati proprietari, alle hardware house che realizzano dispositivi di lettura costosissimi, alle gerarchie di mercato troppo difficili da scardinare, etc. Quello che più conta è invece l'utilizzo e la diffusione dell'eBook così come è adesso, con i suoi pregi e i suoi difetti, e soprattutto utilizzarlo e diffonderlo non secondo l'ideale ottica del "perfetto eBook" ma secondo la concreta ottica del fruitore comune.

L'obbiettivo deve essere quello di creare una reale e vasta comunità di fruitori di eBooks, che ne facciano l'uso più svariato (didattico, di ricerca, di promozione, di lettura comune, di sperimentazione) ma che nel complesso facciano giustificare un maggiore coraggio nelle scelte dei protagonisti del settore che indicavamo prima come possibili "responsabili" dello stallo.

A quel punto, è vero, più che di coraggio si tratterebbe di business: ma non è questo del resto che è avvenuto con il World Wide Web di cui oggi anche gli iniziali scettici riconoscono, insieme agli inevitabili difetti, anche le validissime possibilità di utilizzo?


© Copyright 2003-2004 Umberto Coscarelli, Catania
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