Fabrizio Serra
La versione elettronica delle riviste culturali di ricerca scientifica
accanto a quella cartacea: opportunità e necessità
1. Analisi della situazione |
2. Necessità culturale e commerciale | 3. Panorama editoriale delle riviste culturali di ricerca scientifica
| 4. Tipologia editoriale |
5. Tipologia dei fruitori |
6. Strumenti operativi | 7. Nostra tipologia editoriale
| 8. Collaborazione e offerta
| 9. Prospettive future e archiviazione
| 10. Opera scientifica periodica a stampa ed elettronica
1.
Analisi della situazione
La casa editrice che dirigo da oltre 35 anni - sviluppando l'attività creata nel 1928 da mio nonno Umberto Giardini, prevalentemente tipografica fino ai primi anni Settanta - pubblica oggi, con il marchio
Istituti Editoriali e Poligrafici
Internazionali, oltre 100 periodici culturali di ricerca scientifica e 60-70 volumi, nel medesimo ambito, anche con i marchi
Giardini Editori e Stampatori in Pisa, Edizioni dell'Ateneo
e Gruppo Editoriale Internazionale. L'Accademia
Editoriale, che è l'impresa proprietaria di queste insegne, opera nelle sedi di Pisa e di Roma. La produzione periodica è quella di gran lunga più importante. Fra le riviste storiche èdite ci sono anche quelle pubblicate fino a una decina di anni fa direttamente dalla
Giardini di Pisa e dalle Edizioni dell'Ateneo di Roma: nel campo dell'italianistica mi vengono in mente la
Rivista di letteratura italiana, Studi novecenteschi e proprio
Italianistica.
Annualmente vengono pubblicate oltre 200 opere, fra libri e fascicoli di periodici, grazie anche alla straordinaria attività di tutti i miei collaboratori, appassionati e competenti. Attualmente sono disponibili, in formato elettronico (PDF) e in versione integrale, nel nostro sito Internet
Libraweb, 48 riviste. Stiamo lavorando per arrivare, nel 2005, a offrire la quasi totalità dei nostri periodici in questo formato.
La realizzazione di questo progetto è stata possibile grazie alla stretta collaborazione con la
Digital Division della Casalini Libri, diretta da Antonella Fabbrini. È stata, anche per una struttura come la Casalini, un'esperienza nuova e non semplice, per l'elevato numero delle nostre testate e per le differenti caratteristiche, legate alla periodicità di ogni singola rivista.
Il nostro sito Libraweb è stato realizzato fra il 1999 e il 2000 e oggi presenta tutto il nostro catalogo (oltre 4.000 libri), con il relativo
e-commerce, nonché la sezione relativa alle riviste, con gli indici di ogni testata e l'accesso ai periodici Online. Come è prassi internazionale, di ogni singola rivista in formato elettronico viene offerta, gratuitamente, la versione integrale di un fascicolo, per permettere al nuovo utente e agli abbonati interessati di esaminare la tipologia culturale e contenutistica di ogni singola testata, nonché le opportunità consentite da questo formato.
2.
Necessità culturale e commerciale
Nel corso del 2002 si è progressivamente concretizzata la necessità di realizzare la versione elettronica delle nostre riviste cartacee, sull'onda delle esperienze di importanti editori di ricerca nord-europei e statunitensi. Il panorama editoriale si è andato così via via incrementando con la progressiva apparizione delle versioni
Online al fianco di quelle cartacee.
La maggior parte delle richieste della versione elettronica proviene dalle biblioteche e dalle istituzioni culturali, anche per l'opportunità che questa soluzione offre nel consentire contemporaneamente la consultazione da parte di una pluralità di utenze, sfruttando così tutte le potenzialità insite in questa versione.
La scelta da noi operata è stata quella di permettere all'abbonato istituzionale il libero accesso alla rivista
Online, per ora tramite una password. Il nostro obiettivo, nel corso di quest'anno, è di permettere l'accesso tramite
IP, secondo un copione già ampiamente sperimentato da tante altre case editrici. Ciò comporta problemi organizzativi non banali, che stiamo studiando con grande cura.
Le nostre riviste, secondo le consuetudini internazionali, hanno da sempre un prezzo differenziato fra utente privato ed utente istituzionale. L'utente istituzionale ha oggi il libero accesso alle versione
Online senza incremento del costo di abbonamento.
Le nostre pubblicazioni periodiche sono, nei vari specifici campi speculativi, dirette da studiosi italiani e esteri di fama internazionale, con comitati scientifici di alto profilo e con un'utenza costituita prevalentemente da biblioteche e istituzioni che afferiscono ai maggiori centri di ricerca.
Oggi la vendita di queste opere è per oltre 1/3 destinata all'estero, con punte che superano l'80 % per alcune testate. Di qui la assoluta necessità di garantire un prodotto del tutto in linea con quanto viene offerto a livello internazionale per prodotti analoghi e dunque l'indispensabile necessità di poter mettere a disposizione sia la versione elettronica che quella cartacea di tutte le nostre opere.
3.
Panorama editoriale delle riviste culturali di ricerca scientifica
Dalla fine degli anni Novanta il mercato editoriale mondiale delle riviste di ricerca ha visto lo sviluppo costante delle versioni
Online, inizialmente in ambiti tecnologici e medici. Il settore umanistico ha progressivamente incrementato questa offerta e anche le richieste che costantemente riceviamo manifestano tale realtà.
A livello nazionale, l'impegno della editoria italiana, tranne qualche caso sporadico, mi sembra assai marginale. Probabilmente non si è ancora compresa appieno l'importanza di offrire le medesime opere periodiche nelle loro versioni sia elettronica che cartacea.
4.
Tipologia editoriale
La maggior parte delle case editrici statunitensi e nord-europee operanti nel settore dei periodici di ricerca offre oggi questa opportunità; da colossi editoriali quali
Elsevier, Francis & Taylor, Kluwer, Blackwell,
Karger, Swets, Maney, Oxford University
Press, Cambridge University Press, le grandi University Presses
statunitensi, fino a realtà editoriali di medie dimensioni e specializzate anche nell'editoria umanistica quali
De Gruyter e Brill.
Era pertanto inevitabile anche per noi intraprendere questa strada, in considerazione della assoluta analogia fra le nostre riviste e quelle èdite da queste case, sia riguardo ai contenuti che ai fruitori.
5.
Tipologia dei fruitori
La stragrande maggioranza delle biblioteche, prevalentemente universitarie, e delle istituzioni di ricerca oggi richiedono espressamente la versione elettronica dei periodici a cui sono abbonate.
Negli ultimi tempi si è assistito anche ad un progressivo interesse da parte delle cosiddette utenze private, anche se la maggioranza della domanda è costituita da istituzioni.
È a mio avviso importante offrire agli abbonati la possibilità di consultare elettronicamente ogni opera periodica da noi èdita non appena uscita, indipendentemente da dove essi risiedano. I tempi postali di consegna sono infatti lunghi: anche superiori al mese per gli Stati Uniti.
In analogia con quanto fatto da molte case editrici internazionali, da circa un anno, abbiamo realizzato una
newsletter/alert che inviamo sia a chi ne faccia richiesta tramite
Libraweb, sia ai nostri abbonati, per consentire loro di conoscere in tempo reale l'uscita delle novità, nonché per permettere un immediato utilizzo della versione elettronica delle riviste, che viene garantita in rete contemporaneamente al "visto si stampi", cioè ancor prima della materiale uscita di ogni singolo fascicolo.
6.
Strumenti operativi
La collaborazione con la Casalini al nostro progetto, iniziata sperimentalmente, si è sviluppata tenendo presente la necessità di offrire un servizio facilmente gestibile, chiaro e di facile navigazione. I modelli che ci hanno fatto da guida sono rappresentati soprattutto da
Science Direct (<http://www.sciencedirect.com>),
con oltre 1.600 riviste èdite dal gruppo Elsevier, da Ingenta
(<http://www.ingenta.com>), con oltre 6.000 riviste èdite da oltre 260 editori, da
Project Muse (<http://muse.jhu.edu>
e < http://muse.uq.edu.au)>, con oltre 200 riviste èdite da University Presses statunitensi e australiane.
Il risultato ottenuto ci pare ottimamente riuscito e rappresenta la prima realizzazione pratica e concreta avvenuta nel nostro Paese di tale esperienza.
7.
Nostra tipologia editoriale
La tipologia delle nostre opere periodiche è prevalentemente umanistica, anche se non mancano pubblicazioni di ambito medico, fisico, matematico ecc. I settori di ricerca più importanti, per le opere da noi èdite, sono infatti rappresentati
dall'italianistica (ben 18 periodici), dalla filologia
classica, dalla storia, dalla archeologia, dalla linguistica, dalla storia
dell'arte, dalla economia, dalla astronomia, dalla musicologia e dalle scienze matematiche e mediche.
Queste pubblicazioni sono caratterizzate da un elevato livello di cura redazionale e tipografica. Di qui l'esigenza di conferire una unitarietà formale alle opere èdite per i nostri tipi e la decisione di usare un unico carattere, al fine di garantire una necessaria identità editoriale. Il
font che contraddistingue le nostre pubblicazioni è il Dante Monotype, disegnato nei primi anni cinquanta da
Giovanni Mardersteig, che ha avuto come riferimento le più belle serie tipografiche realizzate nel rinascimento italiano. Una caratteristica estremamente importante di questo font è la sua grande leggibilità, sia nella versione cartacea delle nostre pubblicazioni che nell'edizione Online.
Oggi, a livello internazionale, diversi editori scientifici offrono la possibilità di potere acquisire anche singolarmente gli articoli che compongono i loro periodici. Abbiamo ritenuto però opportuno, in questa fase iniziale, offrire ogni fascicolo in unica versione integrale.
8.
Collaborazione e offerta
Il progetto, nonché la sua realizzazione, hanno trovato un'ottima accoglienza da parte di tutti i collaboratori, i direttori, gli autori e, in misura sempre maggiore, anche da parte degli abbonati.
Nel corso del 2004 prenderà corpo la possibilità di offrire dei pacchetti tematici, costituiti dal raggruppamento per materia delle nostre riviste in formato elettronico. Si stanno così concretizzando, con la collaborazione della Casalini, undici pacchetti elettronici settoriali, ognuno dei quali contiene tutte le riviste che la nostra casa editrice pubblica nelle rispettive discipline. Questo consentirà alle biblioteche e alle istituzioni, soprattutto estere, di poter acquisire l'intera nostra produzione periodica suddivisa per argomenti, con un beneficio notevole sia dal punto di vista culturale che editoriale. Questo inoltre ci permetterà, ce lo auguriamo vivamente, un maggiore diffusione delle nostre opere, con una conseguente loro maggiore conoscenza.
Riterrei poi estremamente importante che, ai fini della maggiore e migliore diffusione della produzione editoriale italiana di ricerca, si potesse arrivare anche a porre sul mercato una serie di pacchetti i quali contengano le versioni elettroniche delle più importanti riviste èdite da principali case italiane, suddivise per materia. Ciò costituirebbe uno strumento straordinario per la più ampia diffusione della nostra cultura, con ovvi vantaggi commerciali per gli editori italiani, che potrebbero contare sulla massima diffusione delle proprie opere, garantendosi inevitabilmente una positiva ricaduta anche sulle versioni cartacee.
Mi auguro che questo progetto, ancora in fase di studio con la collaborazione della
Casalini Libri [vedi intanto il sito EIO-Editoria
Italiana Online: pubblicazioni di ricerca in rete (n.d.r.)], trovi intelligente accoglienza da parte dei miei colleghi. Indubbiamente esso rappresenterebbe un formidabile strumento: qualunque biblioteca o istituto potrebbe così garantirsi, con questa forma ed in unica soluzione, l'abbonamento alle più importanti riviste che si pubblicano in Italia nelle singole discipline. Penso, ad esempio, proprio alle biblioteche e agli istituti di italianistica sparsi nel mondo e che potrebbero acquistare quanto di meglio è periodicamente èdito in Italia nel loro campo, con una singola operazione. Il passo fra la versione elettronica e quella cartacea, indispensabile per i fini di archiviazione, è poi molto breve.
9.
Prospettive future e archiviazione
Le prospettive che ho sopra accennato evidenziano il problema maggiore per l'editoria elettronica, rappresentato dall'archiviazione dei materiali. Qui è in gioco la natura stessa del concetto di biblioteca, con tutte le implicazioni che ciò comporta. Nonostante i numerosi tentativi finora seguiti, fra i quali mi pare di particolare rilievo quello rappresentato dal sito Internet
Archive, non si è giunti ad una accettabile soluzione e il problema è ampiamente oggetto di discussioni e di studio.
10.
Opera scientifica periodica a stampa ed elettronica
Nel campo dei periodici di ricerca, il rapporto fra la versione a stampa e quella elettronica è, a mio avviso, di assoluta complementarietà. A un solo anno dalla effettiva realizzazione, da parte nostra, delle due versioni in un unico contesto, mi è già estremamente difficile immaginare un nostro periodico esclusivamente nella sola versione cartacea. Non è però, a mio avviso, anche per le questioni riguardanti l'archiviazione che ho sopra esposto, assolutamente possibile paragonare un periodico cartaceo (o meglio cartaceo/elettronico) con uno realizzato, soprattutto per ragioni economiche, esclusivamente in forma elettronica. Un libro, un articolo, uno scritto, una poesia sono da leggere, da studiare, da apprezzare, da amare; nel tempo.
© 2004 Fabrizio Serra (IEPI) – Tutti i
diritti riservati
|