II Conferenza
virtuale


   


Il libro elettronico 
e l'editoria digitale umanistica in Italia 


   

(30/11/2003 - 29/02 2004


    Italianistica Online > eBook Italia Forum 2003 > Relazioni > Luciano Simonelli

   


ideata, promossa e coordinata da Luigi M. Reale

in collaborazione con
l'Area Convegni di
365 Giorni in Fiera

(Fiera Internazionale del Libro di Torino)
direttore editoriale
Luciano Simonelli

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Nuovo conteggio
dal 16 ottobre 2001

Luciano Simonelli
L'eBook delle Pari Opportunità

Quando nei mesi scorsi Barnes&Noble ha annunciato la sua uscita dal mercato degli eBook si è concluso quello che si potrebbe definire il primo capitolo della storia del libro elettronico commerciale. Il capitolo aperto nel 2000 quando Microsoft lanciò sul mercato la sua visione, il suo business model per produrre, proteggere, vendere quelli che allora vennero definiti e sono “i libri del terzo millennio”: Microsoft Reader, i file .lit, il Clear Type che ottimizza la qualità di “stampa” sullo schermo, il DRM (Digital Rights Management) che “lega” il file solo al computer su cui è stato scaricato.

L’entrata in campo di Bill Gates produsse uno scossone al nascente nuovo mercato dell’editoria. Adobe, che dagli inizi degli anni Novanta era stato il primo ad immaginare il libro elettronico con il suo Pdf, dette una rinfrescata alla propria tecnologia già estremamente diffusa quindi, incorporando Glassbook, un’altra azienda che già operava nel settore, creò il suo eBookAcrobatReader e offrì anche lei l’opportunità di proteggere con il DRM i libri elettronici fatti alla sua maniera.

Nacque, infine, anche l’Open eBook Forum che, supportato da tutti i maggiori gruppi interessati al libro elettronico ha avuto ed ha tra i suoi scopi quello di produrre uno standard comune.

Sì, grande euforia c’era allora, quattro anni fa intorno al libro elettronico. Pareva una rivoluzione già fatta – come allora pareva che qualsiasi novità sul piano tecnologico di lì “a tre anni” (era questo l’arco temporale di ogni business plan per arrivare a trarre profitti da investimenti tecnologici) sarebbe stata un grande affare. Tutti ci credevano: i giornali, la scuola (uno dei temi alla maturità di quel 2000 in Italia fu “Da Gutenberg agli eBook” offrendo come documentazione un mio articolo sull’argomento pubblicato su Tuttoscienze de La Stampa) la Fiera Internazionale del Libro di Francoforte organizzò l’eBook Award dedicato al miglior libro elettronico…

Ma, nonostante la diffusa convinzione che quella dell’eBook fosse per l’editoria una “rivoluzione” non eludibile, furono allora molti gli inciampi che ne bloccarono l’irresistibile ascesa. Ad editori un po’ titubanti o scettici di fronte a una nuova realtà che allora si estremizzava dicendo che avrebbe addirittura sostituito l’editoria cartacea si contrappose una realtà in cui:

  • venivano presentati sul mercato lettori portatili di eBook dai prezzi impossibili.

  • si offriva la protezione DRM dei file a costi particolarmente alti per una realtà che ancora non aveva un mercato con numeri significativi.

  • investimenti davvero rilevanti erano quelli per chi avesse voluto “mettere in casa” la gestione del Digital Rights Management

  • non c’erano, almeno per l’Italia, i numeri dei “naviganti on line” ovvero dei potenziali clienti dell’eBook. Allora erano non più di tre milioni gli utenti e la maggior parte di loro si collegava dall'ufficio.

Insomma, all’economia virtuale si contrappose l’economia reale e fu presto abbastanza chiaro che dal punto di vista imprenditoriale questa era una strada da cominciare a percorrere guardando molto avanti, operazione aperta quindi a grandi realtà editoriali, dotate di risorse finanziarie adeguate per sostenere investimenti a lungo termine. E infatti così accadde.

Il libro elettronico cominciò a essere gestito nel mondo soprattutto da grossi gruppi editoriali (in Italia basta citare la Mondadori) che fecero tutti un “curioso” ragionamento. L’eBook doveva costare lo stesso prezzo dell’edizione in volume e in alcuni casi, perché no, anche qualcosa di più. Non si sa come si fosse giunti a questa decisione a livello internazionale ma si sa, chiaramente, che questo business model si è rivelato un completo fallimento e l’eBook così non è decollato. E Barnes&Noble, che seguiva questa linea, ha deciso di uscire da questo mercato.

Io credo profondamente nel libro elettronico sia come lettore che come editore.

Ci credo così profondamente che quando la stragrande maggioranza delle case editrici italiane oggi on line storceva ancora il naso di fronte ad Internet, nel sito istituzionale della Simonelli Editore (http://www.simonel.com) - era l’inizio del 1997 – aprii la Biblioteca On Line, immaginata per offrire a scaricamento gratuito, in formato Pdf, testi di autori inediti che così potevano cominciare a farsi conoscere o a far circolare i loro manoscritti fra gli editori. Una esperienza molto interessante che ha smentito fin dall’inizio - ripeto si era nel 1997 – ciò che ancora oggi molti insistono a ripetere ovvero che non si può leggere sullo schermo di un computer fisso o portatile. Migliaia e migliaia furono invece da quella “preistoria” in poi i fedeli lettori dei molti libri elettronici inseriti nella mia Biblioteca On Line. E non si trattava di lettori distratti. Erano lettori veri che scrivevano, che commentavano quanto andavano leggendo sullo schermo del computer.

Una esperienza sul campo, dunque, che mi aveva convinto come un mercato di “utenti” di libri elettronici ci fosse: occorreva soltanto che le tecnologie si sviluppassero per trovare un proprio sbocco commerciale. Uno sbocco commerciale che sarebbe particolarmente interessante per una casa editrice indipendente se riuscisse a fare così fatturato senza il peso dei costi di magazzino dei libri, dei costi di spedizione, dei costi di distribuzione e promozione.

Ma, diversamente da quanto venne detto da più parti nel 2000, il libro elettronico non deve essere “vissuto” come un sostituto del libro in volume. Infatti è un altro modo di fare editoria con le sue modalità sia estetico grafiche sia funzionali. E per la sua intrinseca economicità deve essere considerato un economico, costare almeno la metà se non molto di meno della sua eventuale versione stampata. Così ho immaginato i SeBook, i SimonellielectronicBook, e li ho definiti appunto l’Economica On Line offrendoli in vendita a un prezzo-copia che va da un minimo di 2 a un massimo (ma molto raramente) di 10 Euro.

È stato su questa “filosofia” che ho elaborato il Progetto eBook di 365 Giorni in Fiera varato nel maggio dello scorso anno e realizzato grazie alla collaborazione di Microsoft Italia. Un progetto immaginato per rispondere innanzitutto a tre esigenze:

1 – Offrire a tutte le case editrici, indipendentemente dalle loro dimensioni e dalle loro risorse, una reale condizione di pari opportunità per entrare nel mercato del libro elettronico: investimento zero; trattenuta di una percentuale del 40 per cento su ogni eBook venduto.

2 – Dare il via a un processo di “alfabetizzazione” ovvero creare, attraverso dei workshop appositamente mirati, l’opportunità per ogni casa editrice di apprendere le modalità necessarie per realizzare libri elettronici.

3 – Mettere a disposizione di ogni casa editrice che aderisce al progetto la piattaforma di una libreria on line attraverso cui vendere i propri libri elettronici: è così nata quella che ho battezzato La Libreria Internazionale degli eBook ovvero una particolare libreria on line in cui si possono trovare e acquistare tutti gli eBook prodotti al mondo e in in tutte le lingue per Microsoft Reader.

Quando lo scorso maggio il progetto venne presentato erano appena poche decine i libri elettronici in vendita in italiano nella Libreria Internazionale degli eBook, attualmente, nel momento in cui scrivo, sono arrivati già a 546. Una crescita significativa, come è davvero incoraggiante il numero degli acquisti in rapporto all’offerta e al piccolo gruppo di editori che finora hanno cominciato a produrre eBook.

Ma il cosiddetto processo di “alfabetizzazione” degli editori è in corso e il 2004 vedrà certamente scendere in campo molte altre case editrici. Anche sull’onda dei trend delle vendite sia negli Stati Uniti sia nel Giappone dove dalla seconda metà del 2003 è davvero decollato il libro elettronico.


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