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Eufemese e diritti umani

(2 posts)
  • Started 2026 years ago by MattiaMela
  • Latest reply from ChiaraF

  1. MattiaMela
    Moderator

    La sezione italiana di Amnesty International ha pubblicato recentemente un opuscolo informativo sulle violazioni dei diritti umani durante la "guerra al terrore" (Amnesty International - La tortura nell'era della "guerra al terrore" - EGA Editore - Torino, maggio 2006 - € 4,00, pp. 32). In questa sede non posso affrontare i temi centrali dell'opuscolo, ma certo ne posso suggerire la portata citando l'interessante (interessante per l'occhio linguista) box dedicato alle "precauzioni semantiche" cioè le strategie atte a "chiamare vecchi metodi con nomi nuovi".

    Si tratta di un altro triste capitolo da aggiungere al fenomeno dell'eufemese nei suoi aspetti più intenzionalmente politici (e criminali).

    Cito alcuni dei passi riportati nell'opuscolo ricordando che la tortura, quale che sia il suo nome, è condannata dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura come crimine contro l'umanit . Altri commenti sarebbero superflui.

    Manipolazione ambientale:il prigioniero viene esposto a temperature estremamente calde o fredde, illuminazione intensa costante, oscurit permanente o musica ad alto volume, compresi brani selezionati appositamente per recare offesa alla vittima.

    Regolazione del sonno:il prigioniero viene svegliato in continuazione.

    Galleggiamento:la testa del prigioniero viene immersa nell'acqua fino a un istante prima dell'annegamento.

    Posted 18 years ago #
  2. ChiaraF
    Member

    Da quel poco che ne so l'eufemese non è un fenomeno nuovo, almeno in alcuni ambiti. Citi alcune espressioni inerenti pratiche assimilabili a quelle di guerra (cioè il trattamento dei prigionieri) e il vietnam è stato forse il posto (o il tempo) in cui questo fenomeno è nato. La diffusione mediatica di quella guerra è stata la rovina dei governi che l'avevano voluta. Nel film di Kubrick Full metal jacket (1987) vi è una scena ambientata nella redazione di Stars and Stripes in cui vengono corretti da disposizioni ufficiali i termini di una missioni, che passa da “snidare e distruggere” a “cercare e ripulire”. Da noi questo fenomeno forse è arrivato un po' in ritardo (non ho elementi), ma negli U.S.A. era gi in voga. Il problema è che in una societ così mediatica vale più il nome che dai a una cosa, che quello che è veramente.

    Posted 18 years ago #

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