Anzitutto ringrazio il dott. Aresti per aver risposto al quesito che ho posto nel mio messaggio precedente. Apro una nuova discussione, anche se il suo contenuto è strettamente legato con la prima discussione. Propongo due frasi con alcune riflessioni (o, più propriamente, dubbi):
(1) Fa veramente freddo. Qui ci vorrebbe della legna per accendere il fuoco.
(2) Fa veramente freddo. Ci vorrebbe della legna per riscaldarsi.
(1) Il “qui” potrebbe anche essere omesso. Tuttavia, lo si potrebbe usare, come ho sentito fare, per dare più forza all’enunciato. A rigor di logica (se si facesse l’analisi grammaticale), “qui” potrebbe essere qualificato come avverbio di luogo. A me pare, però, che come semplice rafforzativo potrebbe anche non riferirsi ad un luogo (supponiamo la casa in cui ci troviamo). Potrebbe anche essere interpretato come “a questo punto”, “adesso”, “vista la situazione”, ecc. Questa mi sembra anzi l’analisi più corretta. E se fosse così, come definire grammaticalmente il “qui” della frase in questione?
(2) Il “ci” in questo caso (ma anche nel primo esempio) è legato strettamente al verbo (e infatti ne ha mutato il significato di partenza): è sia grammaticalizzato che lessicalizzato (grazie dott. Aresti per avermi consigliato una ricerca in rete relativa ai verbi procomplementari). E allora il mio dubbio è questo: visto che non ha più valore locativo concreto, potrebbe avere un valore locativo astratto? Io propenderei per il no, perché se fossi io a pronunciare la frase “Ci vorrebbe della legna per riscaldarci” non penserei a nessun luogo astratto, penserei semplicemente al nuovo significato che ha assunto il verbo: “occorre della legna / abbiamo bisogno di legna”.
Che cosa ne pensano gli esperti?
PS. Anche in questi due casi il verbo "volerci" non è impersonale, o sbaglio?
Marta