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incapacità di rispettare la coerenza etimologica nel conio delle parole

(2 posts)
  • Started 14 years ago by rossoconero
  • Latest reply from alessandroaresti

  1. Anonymous
    Unregistered

    Ero convinto di aver parlato di questo anche in questo forum, invece mi sbagliavo.
    Mi riferisco alla legittima e perfino necessaria attività di conio di parole nuove. Il problema è che se le si vuole forgiate sul greco o sul latino bisognerebbe anche farlo con cognizione di causa. A voi sembra che tutte le parole coniate negli ultimi anni siano state coniate con coerenza etimologica? Io direi proprio di no.
    1)Pensate ad esempio al bellissimo signioficato che dovrebbe avere la parola pedofilia: amante dei bambini. C'è qualcosa di male ? Pedofilo poteva essere una parola bellissima, e per indicare un certo tipo di perversione si poteva coniare il termine "pedomania" ad esempio. Ma ad un bravo grecista sarebbe venuto in mente qualcosa di meglio. Quindi chi adora i bambini , d'ora in poi , non può chiamarsi pedofilo , perchè tale termine è riservato ai perversi che dei bambini si approfittano;
    2) omofobia : ma vi rendete conto ? il termine òmos non contiene mica, e infatti non lo significa, il concetto di gay ! Omofobo, coerentemente con l'etimologia , potrebbe essere chi non sopporta il dialettio di dove è nato, chi non vuole frequentare i compaesani, il bianco che frequenta soltanto i negri, insomma, chi avverte una sorta di idiosincrasia per i suoi simili. C'era bisogno di un termine che indicasse l'ostilità nei confronti dei gay? Se lo si voleva coniare sul greco poteva essere "misolesbìa", o "lesbofobia" . Ma ormai il termine è questo e ce lo teniamo. Come cattofobia: orribile, anche perchè la parola "cattolico" deriva da katà-olos .
    E odontofobia? idem. I denti che sarebbe legittimo temere sono quelli dei leoni, semmai . Ammetto però che non sarebbe stato facile coniare un termine che signioficasse "paura del dentista" . Odontoiatrofobia? Magari si , lunga ma...perchè no ?

    Posted 14 years ago #
  2. alessandroaresti
    Moderator

    Non sempre l'attività di conio di parole nuove si ispira a criteri rigorosamente logici. Questa caratteristica si ritrova nel DNA di ogni lingua. Non sarebbero poche le parole italiane che passate al setaccio si rivelerebbero “affette” da incoerenza etimologica. Un caso particolare è quello delle parole riconducibili al fenomeno chiamato, con un termine tecnico della linguistica, “paretimologia” (o “etimologia popolare”): una parola viene interpretata nelle sue origini storiche mediante una serie di associazioni basate su parziali affinità di forma e/o di significato con altre parole; in genere tale fenomeno si realizza allorché la fantasia popolare conia una nuova motivazione dell'origine di una parola, in conseguenza di un appannamento della sua iniziale trasparenza etimologica, magari anche modificando la forma sonora della parola perché sia in linea con la nuova motivazione. Prendiamo la parola "bonaccia", che deriva dal lat. MALACIA "calma di mare", prestito dal greco MALAKÍA, in cui la prima parte (MAL-) è stata interpretata come legata al lat. MALUS e quindi come portatrice di un significato antitetico rispetto a quello di cui invece era latrice: di qui, per intervento metalinguistico per l'appunto paretimologico, la sostituzione di mal- con bon-.

    Alessandro Aresti

    Posted 14 years ago #

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