Conferenza
virtuale


   


Il libro elettronico 
e l'editoria digitale umanistica in Italia 


   

(30/09 - 30/11 2002


    Italianistica Online > E-book Italia Forum 2002 > Interventi > 2002-11-22

   


ideata, promossa e coordinata da Luigi M. Reale

in collaborazione con
l'Area Convegni di
365 Giorni in Fiera

(Fiera Internazionale del Libro di Torino)
direttore editoriale
Luciano Simonelli


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Nuovo conteggio
dal 16 ottobre 2001

Replica
di Frank Tagliaferro

Da molti anni mi occupo di manuali di uso e manutenzione per macchine "speciali", ossia personalizzate per il cliente. Solo alla fine del processo di produzione, quando i ritardi si sono accumulati e il tempo manca, si possono fare molte fotografie e completare i testi.

Per questo i programmi di word processing, appena hanno consentito un'impaginazione decente, sono stati molto apprezzati perché offrivano la possibilità di realizzare l'intero manuale all'interno dell'azienda, risparmiando tempi, occasioni di malinteso, ulteriori revisioni, ecc.

L'indice, invece, viene prima del manuale; esteso e dettagliato rappresenta la scelta degli argomenti da trattare, della loro successione e del grado di approfondimento; in una parola, di tutta l'organizzazione del documento. Da questo punto di vista la migliore guida esistente è ancora il capitolo 4 di "Come si fa una tesi di laurea" di Eco (Milano, Bompiani, 1977).

Anche qui il word processor permette di non avere errori sui numeri di pagina, e lo stesso per le note, i riferimenti incrociati, ecc.; tutti sempre a posto automaticamente.

Il salto di qualità è stato scoprire che tutto questo (classico) apparato poteva diventare in un attimo anche un sistema di collegamenti ipertestuali, poco utili per la lettura, perfetti per la consultazione. In realtà l'apparato anticipa l'idea del collegamento ipertestuale (se addirittura non l'inventa), mentre il documento elettronico, da parte sua, aggiunge strumenti più rapidi e funzionali. Un modo di organizzare le informazioni molto classico e ben collaudato (anteriore al database), che si presta magnificamente al formato elettronico, se questo è realizzato con accortezza.

Per fare un esempio, il manuale (PDF) della mia macchina fotografica non ha un indice elettronico, quindi per trovare il punto che mi serve devo andare alle prime pagine, scoprire dove si trovano le informazioni e far scorrere il documento fin lì; se ci sono riferimenti ad altri capitoli devo tornare all'indice e ripetere l'operazione ogni volta. Chi ha preparato il manuale avrebbe potuto inserire in un attimo una funzione utilissima per l'utente. Ma per farlo doveva sapere che tale funzione può essere automatizzata.

Perciò - almeno per i testi di consultazione - trovo molto importante la scelta e l'uso "completo" di un buon word processor, mentre il codificatore finale è relativamente secondario, a condizione che sia in grado di mantenere tutti i collegamenti esistenti. Non lo trovo molto diverso dallo scegliere una stampante di una marca piuttosto che di un'altra.

Tutto questo, dal punto di vista editoriale, è abbastanza irrilevante, anche se mi pare utile per lavori di ricerca, o accademici, o in genere per documenti complessi.

Il punto di arrivo di un manuale - necessario per legge - è sempre un documento cartaceo, ma oggi i clienti richiedono anche il formato elettronico, perché le immagini a colori sono più chiare, la consultazione più rapida (pensate a una tabella ricambi collegata alle immagini), volendo si possono inserire filmati, ecc.. Vorrei subito sfatare la (presunta) magia del documento "multimediale". E' chiaro che in un manuale sono necessarie le illustrazioni e che ci vuole un po' di esperienza per realizzarle decentemente e usarle in modo funzionale; per un breve filmato vale lo stesso discorso. Ma le attrezzature sono decisamente casalinghe (SOHO, Small Office and Home, secondo la definizione corrente) ed i programmi possono essere quelli forniti con l'hardware; l'importante è tenere in mente le informazioni che si vogliono trasmettere e conoscere i pochi accorgimenti necessari.

C'è un lungo filo di "macchine per trasmettere informazioni", che passa per il giornale quotidiano (la sua forma è il risultato di un lungo perfezionamento), il testo accademico con il suo "apparato", l'enciclopedia. Credo che oggi l'e-book (o anche solo il documento elettronico) sia il passo successivo, già pronto a funzionare ed occupare la sua nicchia. A condizione di sapere cosa può offrire e come ottenerlo.

Sulla distinzione fondamentale fra lettura e consultazione, vedi in questo convegno il dossier di Reale al punto <http://www.365giorni.fieralibro.net/rubriche/show_art.lasso?art_code=694> e l'articolo di Togni <http://www.365giorni.fieralibro.net/rubriche/show_art.lasso?art_code=787>; per un interessante punto di vista sulla struttura di un documento complesso (indice e/o mappa) vedi <http://www.mestierediscrivere.com/testi/primailweb.htm> nell'eccellente sito di Luisa Carrada.



 

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Pagina creata da Luigi M. Reale; in Rete dal 22 novembre 2002
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