Conferenza
virtuale


   


Il libro elettronico 
e l'editoria digitale umanistica in Italia 


   

(30/09 - 30/11 2002


    Italianistica Online > E-book Italia Forum 2002 > Relazioni > Nicola Cavalli

   


ideata, promossa e coordinata da Luigi M. Reale

in collaborazione con
l'Area Convegni di
365 Giorni in Fiera

(Fiera Internazionale del Libro di Torino)
direttore editoriale
Luciano Simonelli

Torna all'indice della Conferenza

Consulta


 DOSSIER
<
 INTERVENTI <
RELATORI <
 luigi m. reale <



 

 

 

 

 

 

 

 





 


Nuovo conteggio
dal 16 ottobre 2001

Nicola Cavalli
L’editoria scientifica e l’e-book: produzione, presentazione e fruizione

L’intento di questo contributo è duplice: si propone in primo luogo di analizzare alcuni casi concreti di utilizzo delle diverse tecnologie di pubblicazione elettronica in ambito scientifico, ed in secondo di provare a  porre le basi per un’analisi delle interrelazioni fra modalità di commercializzazione e di presentazione e modalità di fruizione.

Quale e-book per l’editoria scientifica ed accademica? La pubblicazione elettronica e la tecnologia e-book possono cambiare le modalità di utilizzo e di fruizione del prodotto editoriale elettronico? Vengono quindi a costituirsi come le due domande chiave su cui si vuole riflettere in queste “pagine”.

In un campo comunque nuovo, anche se di e-book se ne parla da ormai qualche anno (il 2000 è stato definito l’anno degli e-book), e sicuramente caratterizzato da forte innovazione, è necessario specificare bene i termini che si usano. 

Utilizzerò il termine e-book in un senso abbastanza ampio: esso, a mio parere, deve comprendere i diversi modi in cui si pubblicano i testi sul Web, a condizione che si differenzino da quelle unità testuali che chiamiamo siti, portali o quant’altro. 

Per e-book intendo, quindi, la pubblicazione elettronica sia di romanzi, saggi, riviste periodiche (che altro non sono che raccolte di articoli), poesie, o, in generale, monografie. In questa definizione vengono quindi incluse molte delle tecnologie oggi presenti sul mercato, sia quelle sviluppate seguendo le indicazioni del consorzio “e-book forum”, sia quelle figlie del portable document format della Adobe. 

Questa precisazione è importante perché sono proprio le riviste elettroniche (e-journal, quindi, e non e-book) a presentare caratteristiche fortemente innovative, rispetto ad alcune dimensioni cruciali quali le  modalità di produzione, di commercializzazione, di presentazione e di fruizione. 

Oggi la sfida per l’editoria scientifica è di utilizzare al meglio la tecnologia e-book per dare nuova vita al settore delle riviste, da sempre critico.

Le riviste scientifiche (sia cartacee che elettroniche), come è noto, hanno la necessità di essere disponibili per la fruizione nel minor tempo possibile. La tecnologia Internet è quindi ovviamente utile in questo senso: ragione per la quale le riviste scientifiche stanno rapidamente diventando (moltissime lo sono già) anche elettroniche.

A ben vedere le caratteristiche che rendono il campo delle riviste scientifiche particolarmente fertile per le tecnologie di pubblicazione elettronica sono molte. Fra queste ci sono sicuramente il valore economico e scientifico del materiale pubblicato, la necessità di essere disponibile, consultabile e analizzabile nel modo più efficiente possibile ed il fatto di non essere prodotti destinati al mercato di massa.

L’ e-book può, quindi, essere una chiave con cui affrontare alcuni dei problemi e dei limiti “tradizionali” dell’editoria scientifica ed in particolare il settore delle riviste accademiche e scientifiche.

Il panorama editoriale attuale presenta molti esperimenti interessanti. Ovviamente i casi pionieristici sono stranieri, ma anche in campo italiano editori grandi e piccoli hanno intrapreso la strada della pubblicazione di e-book. 

Rimane comunque un abisso fra le possibilità di realtà editoriali quali Elsevier, Kluwer, Wiley, Ingenta e quelle degli editori italiani. 

Io tratterò brevemente del caso del nuovo sito Ebookstore dell’editore olandese Kluwer e delle riviste elettroniche di Franco Angeli per quanto riguarda il panorama italiano. Entrambi gli esempi presentano caratteristiche interessanti, che cercherò di evidenziare, e che possono essere interessanti per vedere come la rete di interrelazioni  fra dimensioni di commercializzazione e di fruizione sia complessa.

Lanciato ufficialmente il 23 Aprile 2002, il sito Ebookstore (rintracciabile all’URL <http://ebooks.kluweronline.com/Default.asp>) si propone come una libreria virtuale di titoli accademici e scientifici pubblicati dal famoso editore. 

I testi sono in formato .pdf e sono fruibili tramite il software Adobe ebook reader. I libri elettronici  sono protetti tramite il sistema DRM (digital rights management system), promosso dalla Microsoft e da altri colossi del mercato editoriale e tecnologico, ed implementato dalla società statunitense OverDrive. 

I titoli sono attualmente circa 400 in diverse ambiti disciplinari, ma la collezione cresce costantemente. I metodi di acquisto per il consumatore finale sono quelli tradizionali dell’E-Commerce. 

Ciò che interessa evidenziare di quest’iniziativa, per molti versi abbastanza “convenzionale” rispetto al panorama attuale (OverDrive sviluppa ed ha sviluppato soluzioni “chiavi in mano” molto simili per diverse realtà editoriali, fra le quali McGraw Hill, Penguin, HarperCollins e quasi tutte le maggiori case editrici mondiali) sono due caratteristiche peculiari. 

La prima riguarda il tipo di testi che vengono venduti in formato e-book, la seconda l’offerta che l’editore fa alle biblioteche.

La strategia editoriale di Kluwer sembra infatti quella di rendere disponibili in versione elettronica dei testi non certo recentissimi e di stretta attualità. Non viene quindi sfruttata la possibilità di accorciare le distanze spazio-temporali fornita dalla tecnologia Internet e sfruttata dall’e-book. 

La motivazione di questa scelta è data dal fatto che si può sperimentare con più libertà sui titoli che hanno già dato (o non dato) i loro risultati. A questa caratteristica è collegata una seconda peculiarità, riguardante il prezzo di vendita. Esso, infatti, è  di circa un 20% inferiore al prezzo della versione cartacea. Il risparmio c’è, ma non è, forse, dell’ampiezza che ci si potrebbe aspettare.

La seconda, riguardante l’offerta commerciale che viene rivolta alle biblioteche ed alle istituzioni in generale, è sicuramente innovativa ed interessante. Con quest’offerta l’editore coglie le potenzialità innovative dell’e-book e le sfrutta in modo compiuto. Viene offerta, infatti, la possibilità di sottoscrivere delle site licenses a prezzi altamente competitivi attraverso le quali viene concesso l’accesso simultaneo ad una pluralità di utenti a tutte le risorse presenti nel pacchetto (fino ad arrivare a tutte gli e-book del sito). 

Grazie a quest’offerta, quindi, le biblioteche hanno la possibilità di fornire l’accesso ad uno stesso testo a più utenti contemporaneamente, eliminando i problemi di prestito e sovrapposizioni nella consultazione della, spesso unica, copia disponibile. Le biblioteche, inoltre, hanno la possibilità di offrire un ventaglio di risorse maggiore, grazie alle condizioni economiche dell’offerta commerciale.

Il tentativo dell’editore segue due direzioni ben diversificate in relazione a due mercati, quello dei consumatori finali e quello dei consumatori istituzionali, chiaramente distinti. 

Rispetto ai consumatori finali, quindi, tenta di far fruttare, scontandoli un poco, dando loro un’aura di novità e di avanguardia grazie al nuovo formato e fornendo le possibilità di ricerca e di annotazione offerte dall’e-book reader, dei titoli che, in  versione cartacea, avrebbero quasi finito di esistere. 

La strategia commerciale, in questo caso, è quindi molto intelligente e mira ad ottimizzare il rapporto costi-benefici. Anche rispetto ai consumatori istituzionali la strategia commerciale è sicuramente interessante perché, offrendo, grazie ad un sapiente utilizzo della tecnologia,  possibilità prima inimmaginabili, si viene a creare una situazione in cui i vantaggi sono tangibili per i soggetti produttori, per gli attori istituzionali e per i fruitori finali. 

Sintetizzando, il sito Ebookstore si caratterizza per una modalità di presentazione convenzionale e tradizionale (non è praticamente possibile distinguerla da quella delle librerie virtuali che vendono testi cartacei) e  per delle strategie commerciali innovative (site licenses e titoli di un certo tipo a prezzo vagamente ridotto) che potrebbero rivoluzionare i comportamenti degli utenti finali in diverso modo: pensiamo, ad esempio, all’abitudine, che dovrebbe venire a crearsi, di non chiedere il prestito del libro ma di doverlo consultare in biblioteca e di dover copiare solo le parti che veramente interessano. 

In conseguenza di un abitudine di tal genere scaturirebbero altre modificazione nel modo di studiare, di scrivere, di ricercare, si verrebbe a creare una sorta di intelligenza connettiva, come ha teorizzato De Kerckhove. 

L’altro esempio di cui voglio discutere è l’esperimento dei download credit dell’editore milanese Franco Angeli. 

Sul sito della casa editrice (URL <http://www.francoangeli.it/Riviste/Default.asp>) vengono offerte informazioni sulle riviste della casa editrice e sui modi di sottoscrivere l’abbonamento cartaceo. Oltre a ciò viene offerta la possibilità (differente per sottoscrittori alle riviste cartacee e non) di acquistare un download credit, che da diritto a scaricare un numero prefissato di articoli di qualsiasi rivista di questa casa editrice. 

Questo servizio viene presentato in modo molto convenzionale, non differenziandolo dalle consuete e tradizionali informazioni sulle testate. Il metodo di commercializzazione è, invece, innovativo, tentando di sviluppare una fidelizzazione verso i titolo di quest’editore. Il download credit non è, infatti, legato ad una testata, ma è valido per tutte le riviste edite da Franco Angeli.

Certamente quest’iniziativa sarebbe assai più allettante se sviluppata in consorzio con altri editori, per fornire un panorama di scelta più ampio (vedi gli esempi delle licenze del Project Muse, URL <http://muse.jhu.edu/>, e di Ingenta, URL <http://www.ingenta.com/>). Bisogna comunque notare che quest’editore rappresenta certamente uno dei punti più avanzati nel panorama italiano per quanto riguarda la pubblicazione elettronica in campo scientifico.

Anche in questo caso una modalità di presentazione assolutamente tradizionale (gli articoli acquistati, oltretutto, vengono visualizzati con il semplice Acrobat Reader, non con Acrobat E-book Reader) viene associata ad una modalità di commercializzazione innovativa. 

Abbiamo, quindi, visto come l’e-book stia stimolando in modo forte nuove modalità di commercializzazione del prodotto editoriale, divenuto elettronico. D’altra parte le modalità di presentazione ed i formati utilizzati, non sono altrettanto innovativi e non sfruttano a pieno le potenzialità offerte dalla tecnologia. 

Questo fatto si può spiegare, a mio parere, analizzando la fitta rete di interrelazioni esistente fra modalità di produzione, di presentazione, di commercializzazione e di fruizione degli e-book. Nell’analisi dell’impatto sociale delle Nuove Tecnologie di Comunicazione e nello studio dei suoi nuovi prodotti editoriali questo schema concettuale porta con sé un buon potere esplicativo. 

Per utilizzare questo schema è bene tenere presente il concetto di rete di relazioni (vedi la tradizione della network analysis) che, teorizzando la retroattività delle influenze e l’interdipendenza dei fattori in gioco, bene si adatta alla condizione di “onnipresenza elettronica” tipica del Web e favorita da alcune tecnologie, fra le quali l’e-book. 

In virtù di questo schema di analisi non si deve, quindi, pensare che i consumatori finali e quindi le loro modalità di fruizione siano determinate esclusivamente dalle modalità di produzione. 

Gli utenti finali sono, infatti, i responsabili ultimi della creazione e della consolidazione o meno di uno standard. La standardizzazione è una  condizione fondamentale per raggiungere la condizione di trasparenza della tecnologia, che è a sua volta fondamentale per l’affermazione di una tecnologia stessa e delle diverse caratteristiche che essa porta con sé.

In quest’ottica la scelta di utilizzare modalità di presentazione del nuovo prodotto elettronico alquanto tradizionali e poco innovative, può essere spiegato con il timore che il pubblico non sia ancora pronto per funzionalità e caratteristiche che si discostino troppo da quelle tradizionali.

D’altronde, se queste iniziative non avranno il successo sperato, le modalità di presentazione saranno costrette ad evolversi in modo più deciso. Una tecnologia, soprattutto quelle legate al Web, vivono questo processo di retroazione continua proprio in virtù della facilità di comunicazione e di interconnessione che le moderne tecnologie di comunicazione offrono. 

Se, quindi, il mercato, fino ad ora, non ha sfruttato a pieno le possibilità offerte dalla tecnologia dell’e-book, è forse perché sembra che le abitudini dei consumatori non siano abbastanza evolute per apprezzarle. La comunità di persone interessate all’e-book in modo attivo e consapevole è ancora troppo esigua, almeno in Italia, perché riesca ad esercitare una certa influenza. Un’iniziativa come quella di Mario Pozzi dell'Università di Torino (URL <http://www.multidams.unito.it/miur/home.htm>). è sicuramente un primo passo in tale senso: va sottoscritta in primo luogo per il suo contenuto, e poi anche per il suo valore simbolico. 

I libri elettronici si presentano ancora molto legati alla tradizione cartacea per quanto riguarda le modalità di costruzione del testo e di presentazione dello stesso. Oltre alla novità del prodotto editoriale in questione, ciò si può spiegare in virtù della persistenza dei generi testuali e comunicativi, che permettono un maggiore grado di comprensione e di fruibilità. Per ora ci troviamo di fronte a degli e-book che non sfruttano a pieno le possibilità di ricerca sul testo, di annotazioni e rimandi ipertestuali, di arricchimento multimediale. Sicuramente, col passare del tempo, ci troveremo a poter (o dover) utilizzare dei prodotti editoriali, degli e-book, potenziati e maggiormente differenziati dal libro cartaceo.

Certo le strade possibili sono diverse ed è difficile tracciare il percorso che l’evoluzione dell’e-book seguirà, che funzione avrà per l’editoria scientifica e non, per la struttura delle biblioteche, per la letteratura o per il mercato librario. Un buon metodo per analizzarlo, a mio parere, è appunto quello di valutare l’insieme della rete di relazioni fra aspetti economici e produttivi, aspetti tecnologici, determinanti socio-culturali ed istanze creative. Si tratta di analisi che implicano molte variabili e diversi schemi di interrelazione, le uniche, ormai, capaci di spiegare la crescente complessità del mondo moderno. 


 

Queste pagine sono parte  
integrante di  
www.italianisticaonline.it   
Copyright 2000-2002  
© Luigi M. Reale,  
Perugia /Clusone  

   

Pagina creata da Luigi M. Reale; in Rete dal 30 settembre 2002
URL <http://www.italianisticaonline.it/e-book/forum_2002/relazioni/cavalli_nicola.htm>
La riproduzione, anche solo parziale, dei contenuti di questo sito è interdetta. L'eventuale utilizzo di materiale pubblicato sulle pagine di Italianistica Online è subordinato all'espressa autorizzazione dell'autore.

Per questa pagina: Copyright 2002 di Nicola Cavalli