Conferenza
virtuale


   


Il libro elettronico 
e l'editoria digitale umanistica in Italia 


   

(30/09 - 30/11 2002


    Italianistica Online > E-book Italia Forum 2002 > Relazioni > Fausta Samaritani

   


ideata, promossa e coordinata da Luigi M. Reale

in collaborazione con
l'Area Convegni di
365 Giorni in Fiera

(Fiera Internazionale del Libro di Torino)
direttore editoriale
Luciano Simonelli

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Nuovo conteggio
dal 16 ottobre 2001

Fausta Samaritani
Esperienze (ed esperimenti) di editoria elettronica su Internet: 
la Repubblica Letteraria Italiana online dal Web al CD-Rom

«Benché vivente per la grazia di Dio nell’anno di felicità e d’indolenza 2222 e benché l’arte di scrivere sia già andata in disuso come una minchioneria senza costrutto, pure, e per variare la qualità delle noie umane e per dar prova che i pronipoti non sono dammeno dei trisarcavoli, e per dar ragione a chi non ci pensa delle nostre attuali beatitudini, son venuto nella determinazione di scrivere la storia degli ultimi tre secoli.
Il buon senso straordinario del secolo patriarca della repubblica universale che menò ad effetto il savio proposito di distruggere tutti i libri anteriori all’anno 2000, mi libera dal fastidio di scegliermi uno stile. Userò lo stile della verità che è il più breve di tutti.»

Con queste frasi inizia il Libro primo della Storia filosofica dei secoli futuri, una operina minore, una stravaganza utopica e sarcastica, scritta nel 1859 da Ippolito Nievo che è considerato un Autore minore dell’Ottocento.

Se davvero nell’anno di grazia 2000 (quando si discusse molto sull’avvento del libro elettronico e qualcuno profetizzò la fine del cartaceo) fossero stati arsi tutti i libri, i giornali e i documenti di carta, si sarebbe prodotta una tale quantità di fumi e di ceneri erranti nell’atmosfera che, a paragone, sarebbe impallidito il ricordo del cataclisma che decretò la morte dei dinosauri. E immenso e forte come un dinosauro è il mondo del libro di carta. Lasciamolo quindi in pace e andiamo oltre.

Il 1° aprile dell’anno di grazia 2000 mi comunicarono che avevo un indirizzo E-mail.

_ A che serve?
_ A navigare su Internet.
_ Non mi serve.
_ Prova e vedrai.

Navigai per due ore, cercando di Ippolito Nievo che è il mio Autore preferito. Trovai notizie su cose accadute, in varie città d’Italia, in piazza Ippolito Nievo o in via Ippolito Nievo. Scovai una biografia di trenta righe del Nostro, con una decina di errori o imprecisioni; poi il testo completo de Le Confessioni d’un italiano, con due errori già nel titolo dell’opera.

_ Se questo hanno fatto ad un minore, come avranno trattato i nostri maggiori Autori?

Il 1° aprile 2000 decisi dunque di entrare nel magico mondo di Internet. Ancora oggi non so se il pesce d’aprile io l’abbia fatto ad altri oppure a me stessa. Ricordo le prime spiegazioni del web-master che costruì il mio primo sito:

_ Questa si chiama home page… questo è un file.

Il 5 maggio 2000 era in rete il mio http://www.ippolitonievo.net, strutturato come rivista. Nel primo numero c’erano articoli di critica, lettere inedite a Nievo, il primo capitolo di una novella di Nievo in una versione mai ripubblicata, spigolature, eventi, posta, bibliografia, illustrazioni. A fine maggio andò in rete il secondo numero, con critica letteraria, note di storia garibaldina ecc. A giugno il terzo numero, a luglio il quarto. Scrissi a nievisti, telefonai, stampai un biglietto con l’indirizzo del sito. Ai primi di giugno, al Congresso dell’AISLLI di Gardone, presi contatto con altri professori di Italiano. Dopo un mese e mezzo, da quel fatidico 5 maggio, la statistica registrava 187 contatti: un disastro.

Prenotai l’indirizzo www.ippolitonievo.it per pubblicarvi testi e aggiornamenti a livello universitario. E’ rimasto attivo dal 25 ottobre 2000 a fine luglio 2002, quando è confluito nel primo sito di Ippolito Nievo, dopo aver totalizzato, da solo, oltre 15.000 contatti.

A fine agosto 2000, al Congresso dell’AIPI di Spalato, ebbi la precisa sensazione che siti su un singolo Autore non si reggono ed è necessario il supporto di uno spazio “generalista”, con critica letteraria su tutta la letteratura italiana. A metà settembre 2000 prenotai dunque http://www.repubblicaletteraria.net, chiedendo collaborazione a centocinquanta professori d’Italiano. L’ultima mia piacevole fatica è stata la creazione di http://www.italocalvino.net, nato nella rovente estate romana del 2001. L’ultimo venuto al mondo è anche il primo sito da me completamente creato come web-master; per tutti gli altri, invece, fino a maggio 2001, mi sono servita di un tecnico che metteva in rete testi da me scritti in Word. Da questa epoca in poi ho proceduto, dal punto di vista tecnico, con le mie sole forze.

Abbandonata l’idea della rivista, dizione che da molto tempo è scomparsa sulla home page, la struttura dei miei siti può essere assimilata ad una enciclopedia specializzata, i cui aggiornamenti escono senza fissa periodicità. L’aggiunta di nuovi argomenti non è conforme allo sviluppo storico della nostra letteratura. Questo apparente disordine dipende dalla disponibilità dei collaboratori che aderiscono a titolo gratuito.

A fine agosto 2002, i dati sono questi: i miei tre siti, attualmente aperti, formano il “Web-ring Letterario” (14.500.000 byte e 770 file) e si valgono di  35 collaboratori. Dal 5 maggio 2000 al 31 agosto 2002, le statistiche hanno registrato 280.000 contatti. Nel numero dei file sono comprese le immagini che, anche se ripetute come accade per un logo, sono sempre calcolate come unità.

L’idea di fissare su CD-Rom il materiale messo in rete è stata la naturale conseguenza del lavoro, svolto da me e dai collaboratori alle mie iniziative su Web. Derivandolo direttamente da materiale pubblicato in rete, avrei realizzato un e-text in HTML.

Chiesi lumi ad un funzionario della BVE (Biblioteca Vittorio Emanuele_ Roma) che mi consigliò di pubblicare su CD-Rom tutto il materiale messo in rete, precisando che la legge che regola le copie d’obbligo è obsoleta e considera esclusivamente ciò che è stampato su carta: per un CD-Rom infatti, pubblicato da solo e senza il supporto cartaceo di un libro o di una rivista, non sono previste le copie d’obbligo. Mi consigliò di depositare ugualmente il CD-Rom presso gli uffici competenti per territorio, perché questo era un mio diritto, anche se non un mio dovere. Mi confermò che la legge che tutela i diritti d’Autore per le opere d’ingegno è stata estesa, ad agosto 2000, a tutto ciò che appare nei siti, il cui dominio spetta a soggetti che operano attraverso server italiani. Su Internet è facile che un testo appaia e poi scompaia, quindi la stampa su CD-Rom rappresenta una ulteriore tutela per gli Autori.

Una parola su questo spinoso tema, sul quale si hanno idee confuse.

Troppo spesso testi completi, scritti da Autori e da critici (viventi oppure morti da meno di settanta anni), e derivati dal Web oppure dalla carta stampata, sono stati completamente clonati su Internet. Questa è un aperta e violazione del diritto d’Autore, non giustificata né dalla facilità tecnica di creare un doppione, né dalla pretesa che tutto su Internet debba appartenere a tutti. In questo complesso gioco che è il mondo del Web, ognuno stia al suo posto! Altra cosa invece, consentita anzi gradita, è la citazione che non deve tuttavia superare una lunghezza “decente”. Come per la carta stampata, bisogna perciò fissare alcune regole precise che, sulla falsariga di quanto si fa per libri e periodici, potrebbero essere queste:

_ Testi citati non più lunghi di 10 righe circa.
_ Obbligo di citare nome e cognome dell’Autore, titolo dell’opera, anno di pubblicazione ove sia specificato, url completa del file, nome del sito.

Ritengo che non sia invece obbligatorio costruire un link che rimandi alla pagina citata, allo stesso modo come non è evidentemente obbligatorio, per la carta stampata, fornire il libro o il periodico da cui è tratta la citazione.

Se queste regole vengono puntualmente soddisfatte, chi legge ha tutti gli elementi per risalire su Internet al testo originale completo e un motore di ricerca è in grado di archiviare la citazione e di fornirne il link, a richiesta dell’utente.

Per citazioni tratte dalla carta stampata valgono le regole che tutti conosciamo e applichiamo.

Resta in sospeso il problema delle immagini catturate da altri siti (il cui uso, come per i testi, se tecnicamente possibile è consentito in ambito privato) per il quale dovrebbero valere regole analoghe a quelle da me proposte. La difficoltà tecnica di operare un controllo rende praticamente impossibile individuare chi trasgredisce ai criteri della buona educazione.

Il 9 novembre 2001 ho dunque trasferito su CD-Rom tutto il materiale che quel giorno avevo in rete. Con quattro copie di questo mio primo prodotto su disco, e che oggi considero sperimentale, mi sono presentata all’Ufficio di Pubbliche Relazioni della Questura di Roma.

Mi hanno chiesto se si trattava di un periodico e ho risposto no. Dopo la consegna del materiale mi hanno dato una ricevuta. Da quel momento, a tutti gli effetti di legge, il mio CD-Rom era equiparato ad un libro su carta.

Ho chiesto se potevo, dopo qualche mese, pubblicare un secondo CD-Rom con titolo identico ed identico editore, ma con data diversa. Mi hanno risposto che il computer l’avrebbe rifiutato, considerandolo come il secondo numero di una rivista scientifica. Per i periodici scientifici stampati su carta è necessaria infatti l’iscrizione al Tribunale, iscrizione della quale sarebbe stato privo il secondo CD-Rom.

Se un CD-Rom, con identico editore e titolo di un altro precedentemente registrato, viene presentato alla Questura, forma infatti una serie insieme al primo e il computer li equipara automaticamente ad un periodico scientifico su carta. Se invece la rivista scientifica resta esclusivamente in rete, la legge non prevede alcuna iscrizione al Tribunale, iscrizione che al contrario è necessaria per i periodici di informazione che oggi sono su Web.

A maggio 2002 ho pubblicato la seconda edizione del mio primo CD-Rom che porta il titolo Web-ring Letterario. In contemporanea era pronto il mio secondo CD-Rom, intitolato La Repubblica Letteraria online e contenente tutto il materiale messo in rete sui miei siti Italo Calvino e Repubblica Letteraria, a Pasqua 2002, e inoltre testi e immagini che non ho pubblicato in rete, riservandoli al mondo dei CD-Rom. Il mio ultimo prodotto elettronico si chiama Sito della memoria Ippolito Nievo. Uscito a fine luglio 2002, per un terzo è composto da materiale messo in rete sui due siti Ippolito Nievo e per due terzi di testi ed immagini di cui non è previsto, almeno per ora, un diverso supporto editoriale.

Ho scelto una formula che assomiglia a quella di una persiana alla veneziana: ogni CD-Rom contiene infatti alcuni file già comparsi in un CD-Rom che lo ha preceduto e la serie è quindi composta da elementi parzialmente sovrapposti.

La tiratura complessiva dei miei tre libri elettronici è di 350 esemplari, tutti usciti dal mio masterizzatore e da me personalmente etichettati. In totale, contengono 1707 file e occupano più di 30.000.000 byte. Un terzo della tiratura è stato da me versato a grandi biblioteche (in Italia e in Francia) e un altro terzo donato a specialisti.

Al Congresso dell’AIPI di Brunico, ho fatto in modo informale questa proposta provocatoria:

_ Adoro il turismo congressuale e ritengo che sia fondamentale ritrovarci ogni due anni, parlarci, guardarci negli occhi. Una tradizione che ha dato buoni frutti merita di essere ripetuta: pubblicare su carta gli Atti di un Congresso come il nostro è una scelta irrinunciabile, perché questo è stato sempre fatto e perché sfogliare un libro è un piacere. Oltre ad un Congresso reale biennale possiamo tuttavia realizzare anche due Congressi virtuali all’anno. Siamo già organizzati per Nazioni: ogni socio scriva un breve intervento su Word e lo salvi come pagina Web. Qualcuno si incarichi di assemblare queste pagine, di creare i link e di mandarmi tutto il materiale su CD-Rom. Riceverò tanti CD-Rom, quante sono le Nazioni qui rappresentate, li metterò insieme e aggiungerò un indice generale. Stamperò poi tanti libri elettronici completi, quanti sono i CD-Rom ricevuti e ne spedirò uno in ogni Nazione, insieme ad etichette opportunamente numerate (è in modo per controllare la tiratura). In ogni Nazione si provvederà quindi a fare le copie del CD-Rom da me assemblato e a distribuirle ai soci del luogo e a biblioteche locali. Realizziamo insieme questa idea che, dal punto di vista economico e organizzativo costa poco e permette di pubblicare in tempi brevissimi.

Vi invito ad una prova: visitate, in una qualunque città d’Italia, una grande libreria, estesa su due o tre piani e attrezzata con posto di ristoro, centro elettronico e saletta convegni. Chiedete dove è il reparto libri elettronici e vi indicheranno una singola scaffalatura, in un corridoio secondario, dove sono esposti pochi manuali per navigare su Internet e per costruire siti. Troverete, forse, anche qualche e-book: I Promessi sposi, la Divina Commedia, copie residue della versione elettronica del catalogo di una grande mostra, una enciclopedia della letteratura pubblicata in molti volumi anni or sono e riproposta in cofanetto (ovvero: come riciclare su supporto elettronico un prodotto che su carta oggi costerebbe troppo). Nel settore dischi con sonoro, troverete qualche raro esempio di grande poesia letta da grandi attori. Libro elettronico e libro di carta non si incontrano in libreria, perché sono distribuiti attraverso canali diversi. La diffidenza di molte case editrici per un prodotto pensato e creato perché viva esclusivamente sopra un supporto elettronico è imbarazzante.

Nell’anno di grazia 2002, quando i due massimi quotidiani italiani, per pochi Euro aggiuntivi, distribuiscono copie di grandi romanzi già editi in milioni di copie, il libro elettronico in libreria è l’isola che Non C’è, è Peter Pan nel paese del Non Mai.


 

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Pagina creata da Luigi M. Reale; in Rete dal 30 settembre 2002
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