II Conferenza
virtuale


   


Il libro elettronico 
e l'editoria digitale umanistica in Italia 


   

(30/11/2003 - 29/02 2004


    Italianistica Online > eBook Italia Forum 2003 > Relazioni > Carmen Covito

   


ideata, promossa e coordinata da Luigi M. Reale

in collaborazione con
l'Area Convegni di
365 Giorni in Fiera

(Fiera Internazionale del Libro di Torino)
direttore editoriale
Luciano Simonelli

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Nuovo conteggio
dal 16 ottobre 2001

Carmen Covito
Allo stato dell'arte. Una dimostrazione pratica di uso dell'autoeditoria elettronica



Nella sua interessante e documentatissima relazione, Emanuela Zonca mi cita assieme allo scrittore americano Douglas Clegg come esempio positivo di "autori del terzo millennio" che non temono la tecnologia e la utilizzano in vario modo, sia per promuovere opere di narrativa pubblicate nella tradizionale forma del libro di carta, sia per creare opere digitali.

In effetti, a partire dal 2001 ho fatto uso abbastanza regolarmente degli e-book: prima per pubblicare a scopo dimostrativo la raccolta Racconti dal Web accompagnata da una pagina di spiegazioni (www.carmencovito.com/e-book.html) su come realizzare praticamente un libro elettronico, poi, nel 2002, per promuovere il mio nuovo romanzo La rossa e il nero distribuendone il primo capitolo in libera lettura  attraverso il mio sito (www.carmencovito.com/rossanero.html).

Per inciso, credo che questa seconda esperienza possa essere un buon esempio di quali possibilità la cosiddetta information technology offra a un autore (ed eventualmente all'ufficio marketing del suo editore, se volesse raccogliere il suggerimento) per promuovere un romanzo in maniera un po' più fantasiosa del solito. Nella sezione del sito che ho dedicato a La rossa e il nero ho potuto dare ai lettori una serie di informazioni e di approfondimenti multimediali che in un libro tradizionale non  trovano spazio: oltre al primo capitolo,  presente in tre formati di testo - html, pdf, e-book per MsReader - e come file audio nella lettura dell'attrice Gabriella Franchini, ci sono immagini relative a scenari e personaggi storici citati nel libro con cui ci si può divertire sotto forma di puzzle o che si possono sfogliare; ci sono musiche di ambiente da scaricare; e c'è, più seriamente, una bibliografia delle fonti  di cui mi sono servita per documentarmi (per chi ama i giochi di scatole cinesi, aggiungerò che visitando la bibliografia si trovano un paio di link attivi da cui si scaricano i testi indicati). Il tempo che un autore trascorre di solito a girarsi i pollici nervosamente quando ha finito di correggere le bozze di stampa e sta aspettando l'uscita del libro potrebbe essere utilmente e piacevolmente impiegato nell'allestimento di un simile, o diverso, apparato di corredo al suo lavoro. 

Ma di recente mi è capitato di fare anche un altro uso della tecnologia e-book, ed è questo che vorrei proporvi come esempio pratico dell'utilità di tale strumento. Nell'agosto del 2003 ho tenuto un corso di scrittura narrativa, che per il tema e le modalità di svolgimento risponde piuttosto bene al modello di contaminazione tra ambienti e generi diversi che sembra diventata la mia chiave stilistica preferita. Il laboratorio, residenziale e della durata di una settimana, era rivolto agli aspiranti narratori  ma anche agli operatori culturali e agli insegnanti  che volessero approfondire i possibili rapporti tra le scienze archeologiche e la letteratura  e proponeva di scrivere un racconto ambientato negli scavi di Pompei.  Il lavoro è stato suddiviso in quattro fasi: nei primi due giorni ho tenuto delle lezioni preparatorie di teoria e pratica letteraria, poi siamo andati in cerca di materiale narrativo  visitando la mostra "Storie da un'eruzione" e gli scavi di Pompei, nella terza fase ogni corsista è stato assistito singolarmente  nell'elaborazione del proprio racconto, e qui è finita la parte residenziale. Ma il laboratorio non è finito: grazie alla posta elettronica, abbiamo continuato la correzione e l'editing dei racconti fino a ottobre inoltrato.

A questo punto, i corsisti avrebbero potuto ritenersi soddisfatti di aver prodotto delle narrazioni compiute, diversamente riuscite ma comunque apprezzabili visto che tra i partecipanti alcuni non avevano mai provato a scrivere un racconto, ma mi rendevo conto che non sarebbe bastato a premiare il loro impegno. Pensare a una pubblicazione con i mezzi tradizionali era fuori questione, perché nessun editore non a pagamento vorrebbe stampare per il mercato un volumetto contenente dodici racconti di perfetti sconosciuti. Quindi sono ricorsa all'e-book e ho pubblicato I racconti di Scrivi Pompei 2003, mettendolo in libera distribuzione attraverso il mio sito.


Dal punto di vista didattico, questa pubblicazione ha avuto delle conseguenze interessanti. In primo luogo, i miei dodici "aspiranti scrittori" hanno potuto confrontarsi con il lavoro che tocca ad ogni autore in occasione della pubblicazione di un libro: la correzione delle bozze, con la caccia al refuso e all'errore, con i ripensamenti e le modifiche dell’ultimo minuto che sono la croce e la delizia di questa fase della produzione libraria. Avere a che fare con un e-book non cambia, infatti, le normali modalità di correzione e di perfezionamento del testo. Ho invitato ciascuno dei miei autori a trasformarsi in un redattore, lavorando sul proprio racconto ma anche e soprattutto su quelli degli altri, che leggevano per la prima volta.  Ciascuno ha ricevuto la prima bozza del libro, poi la seconda, infine quella che in termini editoriali viene definita la "copia staffetta": e qui il vantaggio dell'editoria digitale rispetto a quella cartacea sta nel fatto che anche una staffetta può essere modificata senza problemi, mentre è rarissimo, per evidenti ragioni economiche,  il caso che per un solo errore venga bloccata una stampa già in corso.

Ovviamente per il coordinatore di tutta l'operazione, cioè per me, si è trattato di una fatica supplementare; ma credo che per i miei corsisti sia stata un'ottima occasione per entrare direttamente nei meccanismi del lavoro editoriale, e di conseguenza per rendersi conto di quanto sia importante l'aspetto artigianale della scrittura.

Gratificazioni narcisistiche per gli autori a parte, la pubblicazione dell'e-book è stata positiva anche dal punto di vista della socializzazione. Dodici persone che avevano lavorato individualmente hanno cominciato a scambiarsi opinioni, giudizi critici e suggerimenti da un capo all'altro dell'Italia, diventando improvvisamente un vero gruppo.  Ma forse non vanno sottovalutate neanche le gratificazioni narcisistiche. Tra gli autori dei racconti di "Scrivi Pompei 2003"  ce n'è qualcuno dotato di buone qualità di narratore e la pubblicazione di questa antologia potrebbe incoraggiarlo a non arrendersi davanti alle sempre inevitabili difficoltà del mestiere di scrivere.


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