Carmen Covito
Allo stato
dell'arte. Una dimostrazione pratica di uso dell'autoeditoria
elettronica
Nella sua
interessante e documentatissima relazione, Emanuela Zonca mi cita
assieme allo scrittore americano Douglas Clegg come esempio positivo
di "autori del terzo millennio" che non temono la
tecnologia e la utilizzano in vario modo, sia per promuovere opere
di narrativa pubblicate nella tradizionale forma del libro di carta,
sia per creare opere digitali.
In effetti, a partire dal 2001 ho fatto uso abbastanza regolarmente
degli e-book: prima per pubblicare a scopo dimostrativo la raccolta Racconti
dal Web accompagnata da una pagina di spiegazioni (www.carmencovito.com/e-book.html)
su come realizzare praticamente un libro elettronico, poi, nel 2002,
per promuovere il mio nuovo romanzo La rossa e il nero
distribuendone il primo capitolo in libera lettura
attraverso il mio sito (www.carmencovito.com/rossanero.html).
Per inciso, credo che questa seconda esperienza possa essere un buon
esempio di quali possibilità la cosiddetta information
technology offra a un autore (ed eventualmente all'ufficio
marketing del suo editore, se volesse raccogliere il suggerimento)
per promuovere un romanzo in maniera un po' più fantasiosa del
solito. Nella sezione del sito che ho dedicato a La rossa e il
nero ho potuto dare ai lettori una serie di informazioni e di
approfondimenti multimediali che in un libro tradizionale non
trovano spazio: oltre al primo capitolo,
presente in tre formati di testo - html, pdf, e-book per
MsReader - e come file audio nella lettura dell'attrice Gabriella
Franchini, ci sono immagini relative a scenari e personaggi storici
citati nel libro con cui ci si può divertire sotto forma di puzzle
o che si possono sfogliare; ci sono musiche di ambiente da
scaricare; e c'è, più seriamente, una bibliografia delle fonti di cui mi sono servita per documentarmi (per chi ama i giochi
di scatole cinesi, aggiungerò che visitando la bibliografia si
trovano un paio di link attivi da cui si scaricano i testi
indicati). Il tempo che un autore trascorre di solito a girarsi i
pollici nervosamente quando ha finito di correggere le bozze di
stampa e sta aspettando l'uscita del libro potrebbe essere utilmente
e piacevolmente impiegato nell'allestimento di un simile, o diverso,
apparato di corredo al suo lavoro.
Ma di recente mi è capitato di fare anche un altro uso della
tecnologia e-book, ed è questo che vorrei proporvi come esempio
pratico dell'utilità di tale strumento. Nell'agosto del 2003 ho
tenuto un corso di scrittura narrativa, che per il tema e le modalità
di svolgimento risponde piuttosto bene al modello di contaminazione
tra ambienti e generi diversi che sembra diventata la mia chiave
stilistica preferita. Il laboratorio, residenziale e della durata di
una settimana, era rivolto agli aspiranti narratori
ma anche agli operatori culturali e agli insegnanti che volessero approfondire i possibili rapporti tra le
scienze archeologiche e la letteratura
e proponeva di scrivere un racconto ambientato negli scavi di
Pompei. Il lavoro è
stato suddiviso in quattro fasi: nei primi due giorni ho tenuto
delle lezioni preparatorie di teoria e pratica letteraria, poi siamo
andati in cerca di materiale narrativo
visitando la mostra "Storie da un'eruzione" e gli
scavi di Pompei, nella terza fase ogni corsista è stato assistito
singolarmente nell'elaborazione
del proprio racconto, e qui è finita la parte residenziale. Ma il
laboratorio non è finito: grazie alla posta elettronica, abbiamo
continuato la correzione e l'editing dei racconti fino a ottobre
inoltrato.
A questo punto, i corsisti avrebbero potuto ritenersi soddisfatti di
aver prodotto delle narrazioni compiute, diversamente riuscite ma
comunque apprezzabili visto che tra i partecipanti alcuni non
avevano mai provato a scrivere un racconto, ma mi rendevo conto che
non sarebbe bastato a premiare il loro impegno. Pensare a una
pubblicazione con i mezzi tradizionali era fuori questione, perché
nessun editore non a pagamento vorrebbe stampare per il mercato un
volumetto contenente dodici racconti di perfetti sconosciuti. Quindi
sono ricorsa all'e-book e ho pubblicato I racconti di Scrivi
Pompei 2003, mettendolo in libera distribuzione attraverso il
mio sito.
Dal punto di vista didattico, questa pubblicazione ha avuto delle
conseguenze interessanti. In primo luogo, i miei dodici
"aspiranti scrittori" hanno potuto confrontarsi con il
lavoro che tocca ad ogni autore in occasione della pubblicazione di
un libro: la correzione delle bozze, con la caccia al refuso e
all'errore, con i ripensamenti e le modifiche dell’ultimo minuto
che sono la croce e la delizia di questa fase della produzione
libraria. Avere a che fare con un e-book non cambia, infatti, le
normali modalità di correzione e di perfezionamento del testo. Ho
invitato ciascuno dei miei autori a trasformarsi in un redattore,
lavorando sul proprio racconto ma anche e soprattutto su quelli
degli altri, che leggevano per la prima volta. Ciascuno ha ricevuto la prima bozza del libro, poi la
seconda, infine quella che in termini editoriali viene definita la
"copia staffetta": e qui il vantaggio dell'editoria
digitale rispetto a quella cartacea sta nel fatto che anche una
staffetta può essere modificata senza problemi, mentre è
rarissimo, per evidenti ragioni economiche,
il caso che per un solo errore venga bloccata una stampa già
in corso.
Ovviamente per il coordinatore di tutta l'operazione, cioè per me,
si è trattato di una fatica supplementare; ma credo che per i miei
corsisti sia stata un'ottima occasione per entrare direttamente nei
meccanismi del lavoro editoriale, e di conseguenza per rendersi
conto di quanto sia importante l'aspetto artigianale della
scrittura.
Gratificazioni narcisistiche per gli autori a parte, la
pubblicazione dell'e-book è stata positiva anche dal punto di vista
della socializzazione. Dodici persone che avevano lavorato
individualmente hanno cominciato a scambiarsi opinioni, giudizi
critici e suggerimenti da un capo all'altro dell'Italia, diventando
improvvisamente un vero gruppo.
Ma forse non vanno sottovalutate neanche le gratificazioni
narcisistiche. Tra gli autori dei racconti di "Scrivi Pompei
2003" ce n'è
qualcuno dotato di buone qualità di narratore e la pubblicazione di
questa antologia potrebbe incoraggiarlo a non arrendersi davanti
alle sempre inevitabili difficoltà del mestiere di scrivere.
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