Premessa
Questo dossier (elaborato
in una prima versione tra la fine di marzo e il 25 luglio 2001; pubblicato
in Rete nel sito Italianistica Online, <www.italianisticaonline.it>
il 28 luglio 2001; versione 2.0, aggiornata al 31 agosto 2002) non riguarda il
libro elettronico (e-book/e-Book o ebook/eBook = electronic book
‘libro elettronico’, in opposizione al tradizionale libro cartaceo, p-Book
= paper-Book) in generale, ma circoscrive l’osservazione su questo
fenomeno entro due precisi limiti: uno geografico (l’Italia) ed uno tematico
(le scienze umane, in particolare l’italianistica e specialmente la
letteratura italiana).
L’intenzione
è quella di fornire (per la prima volta in assoluto per quanto riguarda
l'Italia) un quadro di definizione preliminare
d’una realtà tuttora in movimento, soffermando l’attenzione su di uno
specifico ambito editoriale. Ci si limita ad una schedatura sistematica delle
principali risorse e iniziative italiane online, senza fornire una descrizione
analitica delle tecnologie e delle procedure per la creazione e la lettura di un
e-book, di cui trattano già altre pubblicazioni (indicate in Bibliografia,
Cap. 9: specialmente Roncaglia 2002, quindi Ciotti 2001; Sala 2000) o di cui si occupano siti web dedicati ai software
specifici (cfr. Cap.
8).
Siamo
ormai tutti perfettamente consapevoli della necessità di aggiornarci su questo
argomento, per non rischiare di doverne trattare senza le adeguate conoscenze,
come evidentemente accadde agli studenti delle scuole superiori italiane che il
21 giugno 2000 sostennero una delle prove scritte dell’esame di stato,
trovandosi a scegliere il seguente tema: “Da Gutenberg al libro elettronico,
modi e strumenti della comunicazione”.
Per quanto riguarda il libro elettronico, si può facilmente intuire che
l’elaborato sia stato svolto in modo generico.
eBook:
una definizione e alcune considerazioni preliminari
Anzitutto,
è necessario affrontare la questione terminologica, per chiarire che il termine
eBook/e-book, in quanto significa ‘libro elettronico’, designa sia il libro in formato elettronico (o più in generale ogni tipo di
pubblicazione realizzata su supporto digitale) sia lo stesso formato elettronico
nel quale il testo digitale è convertito (propriamente e-book format), sia il dispositivo di lettura
dell’eText/e-text (‘testo elettronico’); dispositivo propriamente
chiamato e-book reading device, che si identifica di norma con un computer
(terminale) portatile fornito di un idoneo programma di lettura compatibile
(propriamente chiamato e-book reader), fermo restando che ogni computer
fornito del medesimo programma funziona come lettore per e-book.
Il
concetto di e-book si estende dunque a quello di e-text, in quanto il libro
elettronico ne rappresenta la forma, mentre la sostanza rimane sempre il testo
(nella fattispecie quello elettronico, codificato in formato digitale, che
costituisce i miliardi di pagine accessibili attraverso il Web). Perciò, la
restrizione si impone nel confronto fra testo e ipertesto: l’e-book è una
versione elettronica del libro a stampa, del quale il dispositivo di lettura
intende replicare il formato tradizionale,
associando ovviamente una serie di prestazioni
tipiche del formato elettronico, in particolare la dimensione audio-video
e collegamenti ipertestuali.
Osserviamo,
in via preliminare, che Internet attraverso il Web ha introdotto il concetto di
testo elettronico distribuito (per testo elettronico intendiamo il documento su
supporto digitale, dotato o anche privo di funzioni ipertestuali) e quello di
biblioteca digitale telematica (a iniziare dal famoso Project Gutenberg,
sito web URL <http://www.gutenberg.net>).
Prima
dell’avvento dell’e-book e anche tuttora il concetto di libro elettronico
viene dunque associato a quello testo digitale e di biblioteca digitale. La
prima modalità di diffusione commerciale dei testi elettronici è stata ed è
rappresentata dal cd-rom; per quanto riguarda la letteratura italiana, il primo
esempio del genere è quello fornito dalla biblioteca digitale di testi della
letteratura italiana, pubblicata dalla Zanichelli (giunta alla versione 4.0,
uscita adesso nel 2001).
Ma
il cd-rom non è un libro elettronico o una biblioteca di libri elettronici,
è soltanto un supporto digitale per testi codificati in formato elettronico.
L’e-book ha modificato questa situazione, creando un clone digitale del libro
cartaceo, che può anche essere distribuito su cd-rom, ma che non è un semplice
testo elettronico. La differenze è data dal programma di elaborazione, da
quello di lettura, ed infine dal dispositivo di lettura (e-book reading
device).
Il primo formato e-book è
stato quello PDF (Portable Document Format) prodotto dalla Adobe a partire dal
1990, con il relativo visore (Adobe Acrobat Reader), ora perfezionato come
lettore per e-book (Adobe Acrobat eBoook Reader). Si potrebbe dire
tranquillamente che con questo formato è stato realizzato il primo modello di
e-book, cioè di documento digitale che riproduca graficamente
l’impaginato tipografico di un libro a stampa. Ed è infatti sul formato PDF
che si basa la stampa digitale.
Notiamo
perciò che il libro elettronico e-book in quanto tale si contraddistingue per
tre fondamentali requisiti:
(1)
è un testo elettronico pubblicato nei formati digitali standard idonei
per essere decodificato con programma di lettura per libri elettronici;
(2)
è acquisibile gratuitamente o acquistabile sia via Internet sia su
supporto digitale autonomo e può essere letto indipendentemente dalla
connessione ad Internet;
(3)
si identifica a tutti gli effetti come libro elettronico quando è
integrato in un dispositivo di lettura e-book.
L’e-book,
dunque, è un prodotto editoriale (professionale o amatoriale) in formato
digitale, che può essere letto solo mediante un apparecchio elettronico (PC,
computer palmare, e-book reading device) fornito di adeguato programma. La
lettura del testo elettronico in formato e-book non è immediata, ma presuppone
la necessaria mediazione del dispositivo di lettura alimentato da energia
elettrica.
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Il
primo dispositivo per libri elettronici ad essere stato prodotto è il Rocket
e-book, creato nel 1998 da NuvoMedia.
Immagine
tratta dal sito <http://www.lacompu.com/notas/losebooks/rocket.jpg>
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Il
libro elettronico: frontiere e prospettive dell'editoria digitale
Già
prima dell’avvento dell’e-book di ultima generazione era comunemente designata come tale una pubblicazione in formato
elettronico diffusa via Internet. Tuttora, l’appellativo di e-book o libro
elettronico si applica genericamente ai testi online, quindi alle pagine web o ai siti che si
configurano come pubblicazioni online (si veda ad es. l'interessante e-book
Cinema e letteratura: ricerca in progresso sulle opere letterarie italiane di
argomento cinematografico, della Fondazione Scuola Nazionale di Cinema, URL
<http://www.snc.it/ebook/default.htm>).
La
pubblicazione in Internet non riveste tuttavia carattere di ufficialità, dal
punto di vista editoriale, ma è considerata al massimo come una modalità sui
generis di ‘pre-stampa’. Seppure la nuova legge italiana sull’editoria
(vedi nota 4) abbia qualificato come prodotti editoriali anche quelli realizzati
su supporto informatico e distribuiti anche con mezzo elettronico,
l’ufficialità della pubblicazione (o meglio dell’edizione) resta sempre
affidata all’editore professionale, che ha il potere di fornire la
pubblicazione in quanto tale di piena validità giuridica (dotandola anche, ad
es., di codice ISBN). Al fine di garantire una validità istituzionale alle
pubblicazioni in Internet, anche in Italia alcune prestigiose Università hanno
attivato servizi di pubblicazione digitale telematica (vedi Cap.
6); la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, in accordo con la Firenze
University Press, ha stabilito il deposito volontario delle
pubblicazioni elettroniche (cfr. nota 7).
Premesso
questo, la pubblicazione online può ottenere un riconoscimento se avviene
all’interno di un periodico elettronico legalmente registrato, all’interno
di un sito istituzionale, o da parte di un editore a tutti gli effetti; altrimenti non può qualificarsi come edizione vera e
propria.
L’autentica
rivoluzione di Internet per gli scrittori consiste nell’opportunità fornita
dalla Rete all’autore di valorizzare la propria autonomia (ovviamente
acquisendo un minimo di competenze tecniche indispensabili), proponendosi
liberamente anche come ‘editore’ e distributore di sé stesso, seppure il semplice
autore non assuma giuridicamente la qualifica professionale di editore.
Questo
accade per la prima volta in assoluto appunto grazie a Internet. Ovviamente ciò
comporta anche degli svantaggi, perché, senza il filtro di un editore
tradizionale, vengono riversati in Rete prodotti d’ogni tipo, sia quelli di
autori consapevoli del proprio mestiere sia quelli di autori esordienti e
dilettanti. Anche per questo, come è stato avvertito sopra, alcune istituzioni
a livello universitario cercano di intervenire costituendo delle proprie case
editrici online. Peraltro, sembra che l’edizione d’autore online possa
funzionare a patto che avvenga sempre in maniera gratuita, al di fuori dei
canali commerciali.
Personalmente,
sono un lettore di professione e non acquisterei mai un e-book normale (a
differenza di un’opera specialistica) se non costasse almeno la metà del corrispettivo
libro stampato. Sappiamo tuttavia che ciò non risulta possibile, per il costo
intrinseco della produzione e, in Italia, per l’applicazione di un’imposta
fiscale (IVA) del 20% sul prezzo (e non del 4% come per il libro cartaceo), in
quanto il libro elettronico viene considerato dal punto di vista commerciale
come un software.
Sostenere
i costi ancora troppo alti dell’e-book è dunque impossibile per i “lettori
della domenica”, quelli che leggono per un bisogno di “evasione” mentale.
E poi chi desidera leggere il libro a letto, prima di addormentarsi o magari
proprio per riuscire a prendere sonno, difficilmente sarà disposto a rinunciare
al piacere di tenere in mano un vero libro di carta e di sentirne il ‘profumo’
e il fruscio
delle pagine quando lo sfoglia.
Viceversa,
possiamo ritenere che l’e-book si affermerà certamente per le opere di grande
consultazione, in particolare in ambiti professionali tecnici
come quello giuridico, per i testi di codici, leggi e sentenze; ambiti nei
quali, già adesso, funziona benissimo l’editoria elettronica su cd-rom e
rilevante è stata l’affermazione di Internet. Ed è appunto Internet che
permette non solo l’acquisizione gratuita o l’acquisto degli e-book, ma
anche il loro immediato aggiornamento, comportando perciò un vantaggio non
indifferente rispetto al tradizionale libro cartaceo.
Al
momento attuale, dunque, l’interesse per il libro elettronico – al di fuori
degli ambienti degli addetti ai lavori (case editrici, luoghi
dell’informazione, aziende produttrici di tecnologie elettroniche), di alcuni
settori delle professioni e della formazione – sembra evidentemente suscitato
nel pubblico dalla curiosità per il nuovo oggetto, visto tuttavia più come un
“gioco” che come un vero e proprio strumento operativo. D’altronde, stiamo
attraversando la fase iniziale e sperimentale dell’introduzione di questa
moderna tecnologia di lettura ed è ancora troppo presto per avvertirne
l’impatto.
Gli
editori italiani sono concordi nel ritenere che attualmente la vendita online di
e-book non costituisca un investimento commerciale, ma debba essere considerata
soltanto nell’ottica della sperimentazione, come un test per saggiare
l’effettiva domanda dei consumatori e le opportunità che potranno
eventualmente essere offerte dal mercato nel prossimo futuro.
Un
futuro che, nel formato cd-rom, appare già pervaso dal digitale,
anche con lo sviluppo di nuove tecnologie che partono da quella 'e-book'.
Interessante, a tale proposito, lo standard denominato QUID e-b2
(QUID e-book-book), sviluppato da un'azienda di Firenze (vedi
sito web, URL <http://mall.shopla.it/quid/>).
QUID (acronimo di Quality in Image Definition) utilizza le
tecnologie informatiche per conciliare le esigenze di conservazione di
testi antichi e rari, con la possibilità di una consultazione di
qualità non più permessa direttamente sugli originali. Propone
edizioni digitali di manoscritti antichi e libri rari, in cd-rom. In
questo caso, evidentemente, la tecnologia digitale rappresenta un
indispensabile ausilio alla conservazione e alla fruizione del
documento antico.
L'e-book in biblioteca e la catalogazione delle risorse
elettroniche
Linee-guida
nel dibattito nazionale e internazionale
Merita
infine di essere preso in considerazione un problema di ordine biblioteconomico,
sollevato anche in un recente contributo pubblicato nel notiziario
dell’Associazione Italiana Biblioteche, derivante da un dibattito
svoltosi nella lista della medesima associazione, che induce a riflettere sul
rischio rappresentato per le biblioteche da una massiccia acquisizione di
pubblicazioni elettroniche in formato e-book che utilizzano software e formati proprietari,
“fortemente condizionate da un singolo fornitore, con forti rischi di
obsolescenza tecnologica e gravi problemi per quanto riguarda la conversione di
questi documenti”. Già durante il convegno internazionale sulla biblioteca
digitale, svoltosi a Bologna nel 1999, Giovanni Bergamin prospettava nella sua
relazione la necessità di adottare uno standard comune per la documentazione in
formato elettronico da conservare e consultare in biblioteca, o eventualmente
prestare agli utenti che lo richiedano, e faceva esplicito riferimento
all’iniziativa Standard EBX: Electronic Book Exchange System, cfr.
Alice news, 17 luglio 2001, Alice.it, URL <http://www.alice.it/news/news/n20010717.htm>;
documentazione ufficiale nel sito web della DOI Foundation, URL <http://www.doi.org/>,
in particolare The DOI Handbook, version 3.2, agosto 2003,
URL <http://www.doi.org/hb.html>).
Più complessa la questione relativa alla protezione dei contenuti, per salvaguardarli da illecite riproduzioni utilizzate a scopo
commerciale (quella che volgarmente si chiama 'pirateria'), mediante
sofisticati e costosi programmi (DRM - Digital Rights
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Luigi
M. Reale
redazione@italianisticaonline.it
Perugia, 25 marzo / 25
luglio 2001 (versione 1.0)
Clusone, Bergamo, 01 settembre 2001 / 31 agosto 2002 (versione 2.0)
Clusone, Bergamo, 01 settembre 2002 / 01 settembre 2003 (versione 3.0)
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